Infarti al Miocardio imprevisti e imprevedibili.

    DOMANDA

    Buongiorno Professore Alessandro Capucci, apprezzerei molto un suo giudizio su questa mia intuizione, che ho avuto dopo una ricerca svolta da autodidatta, riguardo alle cause degli infarti al Miocardio imprevedibili e imprevisti, i quali, riferiscono i Medici Cardiologi sono tuttora un mistero.
    Un’importante quotidiano nazionale cita il caso del Maestro di musica Giuseppe Sinopoli, il quale alcuni anni fa mentre dirigeva l’orchestra dell’Opera Aida, subì un Infarto pur non avendo mai avuto segnali clinici tali da far sospettare un problema Cardiovascolare.
    Come può verificarsi un’infarto quando la Persona appare in pieno benessere?
    Il caso del Maestro Giuseppe Sinopoli suggerisce un controllo, Il Maestro a causa dell’impegno psicofisico che occorre dirigendo un’orchestra, probabilmente RIDUCEVA GLI ATTI RESPIRATORI, DIRIGEVA L’ORCHESTRA IN MODO ANAEROBICO PROLUNGATO, CAUSANDOSI RIPETUTE DESATURAZIONI DI OSSIGENO, e la conseguente carenza soprattutto di OSSIGENO DISCIOLTO PARAMAGNETICO NEL SANGUE, PROVOCANDO UNA FORTE RIDUZIONE DELL’ATTIVITA’ ELETTRICA DELLE CELLULE DEL CUORE e conseguentemente l’infarto.
    Infatti la CARENZA di Ossigeno Disciolto paramagnetico nel sangue, impedisce alle membrane cellulari di GENERARE I POTENZIALI D’AZIONE causando in questo modo l’inattività elettrica delle Cellule del Cuore e conseguentemente l’infarto Miocardico.
    Apprezzerei davvero un suo parere al riguardo Professore Alessandro Capucci.

    I Migliori Saluti.

    Pino.
    Ancona

    RISPOSTA

    L’ infarto miocardico deriva da una carenza acuta di ossigenazione in una parte limitata del cuore solitamente correlabile con il letto di un’ arteria coronarica. Solitamente avviene per chiusura permanente o temporanea di un’ arteria coronarica; negli ultimi anni sono stati segnalati anche infarti con coronarie pervie o sindromi da stress prolungato che paiono inizialmente infarti ma infarti non sono (vedi sindrome di Takotsubo).In quest’ ambito non si puo’ rigettare la sua ipotesi come concausa dell’ episodio accaduto. Bisogna pero’ escludere ogni altra possibile causa, fra quelle tradizionali prima di avventurarsi in nuove ipotesi che , aa posteriori, è difficile provare con criteri scientifici.
    grazie a Lei dell’ interesse.

    Alessandro Capucci

    Alessandro Capucci

    Professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nato a Faenza (Ravenna) nel 1948, si è laureato in medicina all’Università di Bologna nel 1973, dove si è specializzato in medicina interna e medicina dello sport. All’Università di Ferrara si è poi specializzato in malattie cardiovascolari. È professore ordinario di malattie dell’apparato […]
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