DOMANDA
GENT.MO PROF. VOLTA, HO LETTO PIU’ VOLTE SU CELIACHIA NOTIZIE CHE ESISTE LA SPERANZA, ANCHE SE A LUNGO TERMINE, PER I CELIACI, DI SCONFIGGERE LA CELIACHIA, GRAZIE ALLE MOLTEPLICI SPERIMENTAZIONI SCIENTIFICHE DI VARIO GENERE IN ATTO ,MA SOPRATUTTO GRAZIE AL VACCINO DI CUI SI E’ TANTO PARLATO. L’UNICO NEO E’ CHE QUESTO VACCINO RIGUARDA NON LA GRANDE MAGGIORANZA DI CELIACI CON GENETICA DQ2-DQ8, MA SOLO COLORO CHE HANNO I GENI DQ2 O DQ8…NON RICORDO QUALE DEI DUE, E QUINDI RIGUARDEREBBE SOLO UNA PICCOLA PARTE DELLA POPOLAZIONE CELIACA. E’ COSI’ O HO INTERPRETATO MALE, E PIU’ VOLTE CIO’ CHE E’ STATO SCRITTO? GRAZIE CORTESI SALUTI VERONICA
RISPOSTA
Gentile Signora, la ricerca scientifica sta cercando di trovare un’alternativa terapeutica alla dieta aglutinata per la cura della celiachia. Il massimo risultato che i ricercatori si propongono di ottenere è naturalmente quello di curare definitivamente la celiachia attraverso la messa a punto di un vaccino desensibilizzante. Negli ultimi anni sono stati identificati tre peptidi del glutine che avrebbero un ruolo di primo piano nello scatenamento della celiachia. Ciò ha consentito di portare avanti un tentativo di messa a punto del vaccino con piccole frazioni di tali peptidi derivati dal grano, dall’orzo e dalla segale ed è iniziato un trial clinico in soggetti celiaci a dieta aglutinata stretta da almeno un anno con negatività degli anticorpi correlati alla celiachia (antitransglutanimnai ed anti gliadina deamidata), ai quali sono state inoculate per via sottocutanea dosi differenziate del vaccino. Come lei ha sottolineato, il vaccino che si sta studiando viene sperimentato al momento solo su celiaci HLA-DQ2 positivi (che sono peraltro la stragrande maggioranza) e non sui celiaci HLA-DQ8 positivi (che sono meno del 10%). Al momento attuale il vaccino ha superato la fase 1 del trial dimostrandosi privo di effetti collaterali. La ricerca va avanti, ma i tempi si preannunciano molto lunghi soprattutto perché bisognerà verificare che il vaccino sia veramente efficace nel proteggere la mucosa intestinale dei celiaci dal glutine. A tal proposito bisognerà identificare esami non invasivi che siano ancor più validi della determinazione degli anticorpi antitransglutaminasi ed antigliadina deamidata nel predire la persistente normalità della mucosa intestinale nei soggetti vaccinati in cui verrà reintrodotta la dieta libera contenente glutine. Cordiali saluti.
Prof. Umberto Volta
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
Università degli Stufi di Bologna
Board Associazione Italiana Celiachia