DOMANDA
Gent.ma Dott.ssa, ho scoperto della dipendenza al gioco(poker, macchinette ecc) di mio marito. Qualche mese fa è stato colto in flagrante e mi ha giurato e spergiurato di nn giocare più, di bloccare l’account e promesse varie…ma purtroppo è ricaduto o cmq è stato nuovamente scoperto perchè ha giocato una notevole somma di denaro…di fronte all’evidenza nega, sostiene di aver giocato solo per un periodo “stressante”ecc. Cosa posso fare? Come posso aiutarlo?
RISPOSTA
Gentilissima Signora,
mi dispiace molto per ciò che state vivendo; credo che sia per entrambi un periodo molto difficile e che abbiate bisogno di aiuto.
E’ caratteristico di un problema di abuso o dipendenza da Gioco d’Azzardo il fatto di promettere, nel momento in cui si viene scoperti, di smettere e posso immaginare che Suo marito abbia davvero provato a smettere ma che, senza essere aiutato da un professionista che si occupa di questo specifico settore o senza frequentare un gruppo di aiuto mutuo aiuto (o un gruppo di Giocatori Anonimi) non ce l’abbia fatta, tanto più a fronte di un momento di vita che lui stesso ha definito “stressante”.
Immagino Lei si possa sentire tradita e presa in giro, ma sono convinta che Suo marito non avesse queste intenzioni; credo possa essere lui stesso vittima delle bugie tipiche di chi ha un problema con il gioco (adesso smetto, ho capito, non sono mica stupido, io non ci ricasco, e poi invece gioco ancora solo una volta, questa volta è diversa, sento che vincerò e appianerò tutte le difficoltà economiche che ho creato, la fortuna girerà, ecc.)
E’ probabile che Suo marito abbia vissuto delle difficoltà preesistenti alla perdita di controllo su questo comportamento e che in un primo periodo il gioco abbia funzionato come anestetico o fuga illusoria di fronte al Suo malessere che potrà essere identificato e curato in un secondo momento, quando avrà intrapreso una psicoterapia che gli permetta innanzitutto di capire come fronteggiare il suo problema nella quotidianità, in modo che possa mantenere, psicologicamente sostenuto, l’astinenza e recuperi lucidità, che tipicamente viene persa nella fase attiva di gioco.
Ciò comporterà anche il fatto che Vi sia una tutela anche riguardo alle Vostre economie e che non possa disporre di bancomat e carta di credito (mi sembra di capire che si tratti anche di gioco d’azzardo online) per il primo periodo, al fine che lui stesso possa essere protetto dalle conseguenze del Suo problema e, contemporaneamente possa riscoprire nuove e piacevoli attività che si sostituiscano all’esperienza di gioco.
So che la difficoltà maggiore è quella di rendersi conto ed accettare di avere un problema, dunque Le consiglio di parlare di nuovo con chiarezza con Suo marito, di esprimergli come si sente e di chiarirgli che sa che è in difficoltà e che per questo motivo avete entrambi bisogno di aiuto e di essere guidati per poter affrontare il problema. Credo sia importante aprire la discussione anche su come state vivendo la Vostra realtà di coppia e sul fatto che, se non si interviene energicamente, la situazione è destinata a peggiorare (in molti casi si arriva al punto di separarsi).
Se Suo marito ha un problema con il gioco, da solo non ce la farà e per quanto Lei possa amarlo e per quanto possiate amarvi, non sarà sufficiente se non si apre consapevolezza della condizione malata che state vivendo.
Anche se Suo marito proverà a svalutare il problema e a riprometterLe di smettere, anche in funzione del senso di colpa e della vergogna, sarà necessario non cadere in quest’illusione, altrimenti, benché lui possa rimanere lontano dal gioco per qualche tempo, Vi ritroverete con una prossima bomba.
Le consiglio di cercare aiuto presso il SerT o SerD della Sua Zona (o da chi, in qualità di psicoterapeuta si occupi specificamente di Nuove Dipendenze) e di contattare eventuali gruppi di auto aiuto specifici per chi soffre di Gioco d’Azzardo Patologico cui potrà partecipare anche Lei, in qualità di familiare, e che Le permetteranno non solo di comprendere meglio il fenomeno ma anche di avere suggerimenti su come affiancarsi a Suo marito, nel caso in cui, in prima battuta, non volesse venire con Lei. Inoltre potrà avere indicazioni specifiche su come muoversi anche dal punto di vista economico.
Ma soprattutto, Le auguro di trovare aiuto per se stessa, infatti, la condizione di congiunto predispone chi vuole bene a chi si ammala di Gioco d’Azzardo Patologico ad ammalarsi di Co-Dipendenza cioè ad essere completamente rapiti e risucchiati dal problema dell’altro, fino a non prendersi più cura di sé, a non vivere più se non nell’ossessione di ciò che fa l’altro, ad isolarsi da amici e familiari, e non provare più piacere, avvolti dal senso di impotenza, vergogna, rabbia, senso di colpa, rancore, schiacciati da paura ed ansia.
Spero che questi suggerimenti possano aiutarLa a prevenire tale dolorosissima condizione, che Suo marito possa accettare l’aiuto Suo, dei professionisti o dei Giocatori Anonimi, se non altro per Amore Suo.