DOMANDA
mio padre:
paziente 60 anni ex fumatore ad aprile crisi respiratoria (scoperto acidosi respiratoria in polmonite sinistra)21 giorni in rianimazione con intubazione diagnosi: bpcocon secondaria insufficienza respiratoria globale; sindrome postintubazione con secondaria eccessiva ipotrofia muscolare, addensamento polmonare di ndd. tac torace fatta subito diceva piccola lesione nodulare discariocinetica a sinistra dopo un mese rx torace dice progressiva radio…non si capisce, dopo due mesi rx torace dice”iperdistensione enfisematosa con diffuse manifestazioni bronchitico congestizie, scissurite destra.ora ossigenoterapia domiciliare 24 orre al giorni, dopo riabilitazione fisica due settimane di 3-4 linee di febbre alla sera, globuli bianchi alti, rx torace niente cosa potrebbe essere?
grazie mille
RISPOSTA
Gent. Siag.ra,
con tutti i limiti di una risposta fatta senza vedere né visitare l’ammalato cerco di rispondere sulla scorta dei dati che mi ha inviato. Penso che la febbre alla sera con aumento dei globuli bianchi possa esser dovuta a infezione che può essere dei bronchi di nuovo nonostante la radiografia toracica negativa (è aumentata tosse/catarro?) oppure anche un’infezione delle vie urinarie può dare gli stessi segni (anche qui qualche sintomo e alcune domande da porre al malato possono aiutare).
Per il resto che cosa ha e ha avuto Suo padre lo spiega Lei con le notizie che ha inviato: una patologia respiratoria grave (BPCO) che ha avuto una grave riacutizzazione con acidosi respiratoria, con polmonite e ricovero in rianimazione. Il primo approccio per una acidosi respiratoria da BPCO riacutizzata dovrebbe essere la ventilazione non invasiva, ma non tutti gli ospedali la forniscono oppure a volte non funziona ed è necessaria l’intubazione. Quando vi è ricovero in rianimazione per effettuare ventilazione meccanica con incubazione i tempi di recupero per un malato di BPCO possono essere lunghi e le complicanze anche a distanza di settimane possono essere di vario tipo, comprese quelle infettive.
Spero di avere chiarito quanto voleva sapere, ma per una risposta più accurata, ripeto, servono visita diretta del paziente e domande fatte a lui stesso secondo i segni e sintomi.
cordialità