DOMANDA
ad ottobre sono stata ricoverata perchè deliravo. al Pronto soccorso hanno pensato ad un’uretrite perciò urologia. Ho fatto antibiotici, sono subito migliorata e dopo una settimana dimessa. Diagnosi in uscita:colica renale, diagnosa che ho “contestato ” perchè non ho mai avuto dolore.Da urotac no calcoli solo renella e no uretere dilatato.l’unico problema semrava una colecisti con grossi calcoli.é stata fatta un’ecografia, una lastra e niente altro.Quando sono uscita mi hanno dato per terapia domiciliare un antibiotico molto leggero che il medico di famiglia mi ha cambiato perchè era subito riapparsa febbre.In tutto circa 15 gg di antibiotici. Dopo circa 20 gg mi è tornata febbre alta ho preso amoxicillina per 24 gg. Dopo 20 gg. mi è tornata febbre altissima e di nuovo antibiotici:è da notare che ogni volta 2-3 gg dopo l’assunzione degli antibiotici la febbre diminuisce e poi sparisce. Sono diabetica e ad ottobre stavo disintossicandomi da Vytorin 20-20 che mi aveva dato dolori fortissimi al contrario del Sinvacor 40 che non mi ha mai dato problemi. Sono preoccupata, vorre sapere cosa fare.Grazie Paola Toni
RISPOSTA
Gentile Signora,
la patologia di base che favorsce questi quadri infiammatori è il diabete di cui lei è portatrice. Non risultata dalla sua storia se è o no in sovrappeso, se è o no in menopausa. Assume farmaci per iprcolesterolemia. E’ portrarice di calcolosi della colecisti.
Per una terapia antibiotica efficace è necessario identificare l’agente patogeno con ripetuti esami colturali sulle urine con antibiogramma. Importante anche l’esame completo delle urine per studiare il sedimento (ossalati, urati, leucociti, globuli rossi, cilindri, ecc…) e i vari parametri indicativi di una infezione. Deve essere ripetuto un esame ecografico del rene e delle vie urinarie e gli esami del sangue per escludere un infezione a carico dei reni.
Per una efficacia della terapia antibiotica, è inoltre fondamentale che la malattia diabetica sia controllata con valori glicemici e di emoglobina glicata nella norma.
Distinti saluti.
Prof. Riccardo Volpi