Orticaria cronica.

    DOMANDA

    Gentile Professore, dall’inizio di ottobre soffro di una fastidiosa orticaria, con pomfi fugaci e pruriginosi di colore roseo. Non riesco, pur avendo osservato il fenomeno, a metterlo in correlazione con una specifica causa. Posso dire che compare più spesso nelle zone di sfregamento e quando sono a letto.
    Ho già effettuato alcune indagini prescritte dal curante: Emocromo e Formula, Ig E totali, Protidogramma, Prtotidemia, Ft3, Ft4, TSH, Tireoglobulina, Ab anti TPO. I risultati sono tutti nella norma, tranne il TSH di poco vicino ai valori soglia (4,0 su 4,2 UI/ml).
    Con l’assunzione di una sola compressa di cetirizina la sintomatologia (prurito e pomfi) regredisce completamente, salvo riapparire qualche giorno dopo la sospensione. Vorrei sapere se l’assunzione di antistaminico per lungo tempo può essere dannosa e se sia più opportuno assumerlo al bisogno o continuativamente.
    Ho già prenotato una visita allergologica (che mi è stata fissata molto a distanza). Le sarei grato se volesse suggerirmi altri esami , oltre a quelli già effettuati, stante la distanza temporale con cui è stata fissata la visita specialistica. Augurandole buone feste, cordialmente saluto.

    RISPOSTA

    esistono diverse forme di orticaria, molte rispondono a farmaci anti-H1, anche se non tutte (anzi, poche) sono di natura allergica in senso stretto – cioè mediate da IgE. La sua sembra essere una forma da cause fisiche, pressione o altro, anche se andrebbero escluse allergie ad acari della polvere domestica (il letto ne è pieno). I farmaci migliori, tra cui la levocetirizina ed altri anti-H1 più recenti, sono da usare per brevi periodi, cioè non superiori ai sei mesi alle dosi consigliate (1 cp al giorno) salvo indicazione diversa dello specialista, che Le consiglio vivamente di consultare. Gli accertamenti da Lei effettuati sono sufficienti, perchè altri, quali le prove di scatenamento, il test autologo col siero, e prove dietetiche di esclusione, sono di prescrizione ed effettuazione da parte dell’allergologo, che mi auguro valente ed esperto. Ricordo un grande allergologo americano degli anni ’40 (prima della mia nascita!) di cui si racconta dicesse “preferisco vedere entrare nel mio studio una tigre feroce piuttosto che un paziente con orticaria”. Ma spero non sarà il suo caso! Auguri per il 2015 con visita risolutiva.

    Roberto Paganelli

    Roberto Paganelli

    Professore ordinario di medicina interna all’Università G. d’Annunzio di Chieti. Nato a Roma nel 1951, si è laureato e specializzato in allergologia e immunologia clinica nella capitale. All’Università di Chieti è anche direttore della scuola di specializzazione in reumatologia e vice-direttore della scuola di specializzazione in allergologia e immunologia clinica. Si occupa soprattutto di allergie […]
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