DOMANDA
Salve dottore Varenna,
le scrivo con la speranza di risolvere definitivamente il mio problema.
Tre anni fa ho avuto una frattura al secondo dito del piede destro. Cosetta da niente nei casi normali ma non nel mio poichè ne pago le conseguenze ancor oggi.
Dopo tre mesi saltando da un ortopedico all’altro mi è stata riscontrata l’algodistrofia a quasi tutte le ossa del piede. L’ortopedico che me l’ha riscontrata amichevolmente ha commentato il mio piede dicendo che sembrava un cotecchino. Infatti leggendo poi i suoi articoli mi riprovavo su tutti i sintomi da lei indicati (calore, gonfiore, ipersudorazione, ….).
Ho iniziato subito la camera iperbatica, associata a magnetoterapia tutte le notti, utrasuoni in acqua o tens (alternati). Prendevo fans, osseor, ala600sod, clodron200 e successivamente lyrica (nei vari dosaggi 75,50,25).
Ho dovuto fare 134 camere iperbariche (tra maggio 2011 e l’esate 2012) per eliminare del tutto “le macchie” e i segni algodistrofici.
Purtroppo però anche se molto minore il dolore rimaneva e soprattutto quel bruciore soprattutto alle dita e ai metatarsi che riscontravo al carico e non al tatto.
Sono stato quindi dirottato all’ambulatorio antalgico. Li nel giro di qualche mese ho fatto 5 blocchi del simpatico, di cui solo uno ha dato un buon risultato per circa 4 giorni.
Successivamente ho fatto una elettromiografia degli arti inferiori che però non ha rilevato variazioni sensibili da un piede all’altro.
Mi è stata prospettata come ipotesi l’impianto a livello spinale di un’elettrostimolatore ma per la mia età (36 anni) non me la son sentita e ho rifiutato l’ipotesi.
Ho quindi sentito un altro specialista mi è stata proposta una neurolisi con fenolo a livello L2, L3, L4 che ho eseguito a gennaio 2013. I risultati non sono stati quelli sperati, anzi ci ho messo tre-quattro mesi e diverse sedute di agopuntura per sfiammare varie innervazioni della gamba che mi facevano male…..col senno di poi non l’avrei fatta.
Ad aprile 2013 ho voluto fare un’altra risonanza di controllo poichè non mi sentivo (come ora) guarito. Ma “macchie” non ce ne erano. Da allora ho fatto fino al mese scorso onde d’urto e agopuntura con discreti risultati poichè il medico che mi ha fatto la simpaticectomia dice che secondo lui è una fascite plantare, sentendo un altro parere di un ortopedico mi dice che il Sudeck potrebbe essere che si stia trasformando in un Morton.
Ad oggi per capire la situazione attuale cammino e faccio la giornata ma solo con scarpe da ginnastica ben ammortizzate. Con altre scarpe non arrivo a sera e per fortuna ho un lavoro d’ufficio, quando mi capita di stare in piedi tutto il giorno…alla sera il piede fa ovviamente più male.
Faccio fatica a spiegare l’attuale dolore poichè è in continua modulazione, a momenti mi fanno male i metatarsi, altre volte mi formicolano e sento calore alle dita, ora per esempio da seduto senso calore al collo del piede e un leggero dolore ai metatarsi.
Pensavo di fare una RMN per vedere la situazione a distanza di un anno dall’ultima.
Anche se il peggio è passato ho sempre paura che torni.
Mi dia un consiglio dottore, come posso dare fine a questa agonia nata da una fratturina ad un dito?
Ho letto le sue considerazioni sul neridronato di Abiogen, potrebbe aiutarmi?
RISPOSTA
Gentile sig.re,
malauguratamente per lei nella sua vicenda è passata attraverso a (quasi) tutti i trattamenti che non hanno alcuna dimostrazione di efficacia nel trattamento della sua malattia.
Temo che la patologia sia ormai cronicizzata e in questa fase i margini di miglioramento ottenibili con cure adeguate si riducono sensibilmente.
L’unico consiglio che le posso fornire è quello di eseguire una scintigrafia ossea che, in caso di residua attività di malattia, consente di ipotizzare un trattamento (finalmente) adeguato.
Cordialità.
MVarenna