…uomini complicati

    DOMANDA

    Buongiorno. Frequento Fabio, una persona di 30 anni che per lavoro si è trasferita dal sud nella mia città. Con due suoi colleghi divide l’appartamento e le spese quotidiane. Mi piace molto, è carino, intrigante ma c’è un però. Quando siamo insieme lui è dolce, gentile, simpatico quasi timido. Scherziamo, ridiamo, ci raccontiamo tutto, tanto che sono diventata la sua prima confidente. Quando siamo con i suoi coinquilini cambia atteggiamento e inizia a fare “lo stupido”. Battute a raffica, discorsi senza senso, tono della voce alto e tante tante stupidate. In più è meno affettuoso con me rispetto a quando siamo soli, lo diventa solo quando i suoi amici sono distratti da altre cose. Tengo a precisare che i suoi amici sono single, felicissimi di esserlo, fanno una vita senza regole, non rendono conto a nessuno e non tifano molto per la nostra storia. Lui inevitabilmente si fa un po’ condizionare dai suoi amici, ho iniziato a pensare che l’idea di una storia ufficiale lo spaventi perché potrebbe perdere la complicità che ha con loro. Ultimamente faccio molta fatica a frequentarli tutti insieme, i loro discorsi mi annoiano e mi sento sempre di “troppo”. Vorrei dirgli che il Fabio che mi piace è quello che sta con me e non fa lo scemo, che lui sarebbe è un ragazzo molto intelligente e profondo e che dovrebbe ragionare con la sua testa invece che fare il pupazzo. Mi domando: perché i ragazzi hanno così paura di perdere la loro libertà, perché lui con gli amici fanno gli sbruffoni e

    RISPOSTA

    Gentile Debby, prima di tutto grazie per avermi contattata con OK salute. La sua mail è giunta incompleta, si ferma a: “perchè lui con gli amici fanno gli sbruffoni e”. Non so , o meglio posso dedurlo, ma non è esplicitata la sua richiesta.
    Provi a riscrivere, completando il contenuto.
    Comunque qualcosa voglio dirgliela ugualmente. Parli apertamente a questo giovane uomo, così come scrive nella mail. Se è intelligente e interessato in modo maturo a lei, al vostro rapporto, il parlare apertamente sarà solo che funzionale e metterà ancor più in evidenza la sua sensibilità e maturità di lei come donna. Se si dovesse ritrarre, diciamo così per sintetizzare, allora non ne vale la pena di continuare a investire il suo tempo, le sue energie ed il suo affetto, in un rapporto che porterebbe ad un “vicolo cieco”. La sua vita è preziosa, la sua affettività, anche. Si diriga altrove, ne guadagnerà in salute e pace dell’anima.
    Buone cose e in bocca al lupo.

    Laura Bonanni

    Laura Bonanni

    ESPERTA IN PREVENZIONE DEL DISAGIO. Psicologa, psicoterapeuta, specialista in analisi transazionale. Dal 1999 al 2018 ha lavorato nel settore della selezione attitudinale presso il Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’esercito di Foligno. Nata a Roma nel 1963, si è laureata in psicologia nel 1988 ed ha conseguito la specializzazione in analisi transazionale. È autrice […]
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