DOMANDA
Gentile dr.ssa, sono una ragazza di 27 anni le scrivo per per un parere su una situazione:l’estate del 2011 ho conosciuto un ragazzo in vacanza, c è stata subito grande attrazione molti baci appassionati ma niente sesso(lui voleva ma io non me la sentivo ancora). Nn pensavo di continuare a causa dei molti km che ci dividono. Invece è iniziata un’amicizia telefonica fatta confidenze consigli e complicità. Ha conosciuto la parte più vera e debole di me e sostenuto in momenti duri. Entrambi abbiamo avuto altre storie ma dopo più di 1 anno ci siam rivisti abbiam dormito insieme seminudi per 3 notti, lui mi ha trattata benissimo ma non ci ha provato con me, solo coccole, bacini, carezze, tenerezze. Mi sono sentita “rifiutata”, ho chiesto spiegazioni ma lui ha farfugliato frasi confuse e contraddittorie del tipo: ti vedo come un’ amica, con te dormirei abbracciato nudo tutta la notte, mi piaci anche fisicamente, se mi piace qualcuno voglio mantenere come ultima questa cosa, io sto bene da solo ma non voglio perderti ecc. Resta il fatt che nn mi ha voluta. Sn una ragazza carina e non ero mai stata respinta e il fatto che l’abbia fatto lui che mi piace tanto mi fa star male. Quale può essere il motivo? Come può essere che non è attratto se in vacanza mi ha fermato per strada e mi voleva da impazzire?Ho detto basta a questa amicizia ambigua che mi condiziona la vita e gli ho chiesto di sparire se nn può darmi nulla di più. Lui avrebbe continuato così, nn lo sento da 20 gg, mi manca…
RISPOSTA
Capita spesso, nell’esperienza della relazione, che il rifiuto dell’altro attivi la ricerca, a volte penosa, di motivi e spiegazioni che giustifichino l’assenza del desiderio. In realtà non è facile capire la mancanza di desiderio; possono essere tantissime le variabili che portano una persona a non desiderare un rapporto sessuale. Inoltre, la ricerca di spiegazioni che giustifichino il rifiuto potrebbe alimentare ulteriormente l’attrazione che sentiamo nei suoi confronti.
Quindi più che cercare spiegazioni e motivi alla base del comportamento del suo “amico ambiguo” sarebbe auspicabile da parte sua cercare di vivere questa situazione non come una svalutazione di se stessa né come una sconfitta; qualunque “fallimento”, qualunque perdita, non riguarda mai la totalità del nostro essere.
I miei più cari saluti.