coliche

    DOMANDA

    Gentile Dottore,
    vorrei sottoporle una questione che va avanti ormai da mesi.Mio figlio che adesso ha 14 mesi ha sempre avuto dei problemi di coliche fin dalla nascita.Qualche volta ho dovuto somministragli l’Alginor, anche se è parliamo di 3-4 volte al massimo.Il bambino cresce bene e non ha problemi di appetito(è curioso e vuole assaggare tutto).Ma c’è sempre questa presenza di aria in pancia che lo infastidisce soprattutto il pomeriggio-sera.Ho sottopoposto la questione al nostro pediatra ma non mi ha data nessuna risposta concreta.Pur essendo vero che il bambino non ha alcun problema di crescita, vorrei capire se potrebbe magari essere un problema di digestione lenta che procura gas soprattutto dopo pranzo.Oppure ingurgita tanta aria mentre mangia?Se si, cosa potrei fare per ridurre questo problema?

    Grazie
    Cinzia

    RISPOSTA

    Gentile Cinzia,
    l’aereofagia, cioè la presenza di aria nello stomaco è un fenomeno che in condizioni normali si presenta nel bambino solo nei primi mesi di vita, perchè non sa coordinare bene la suzione con la deglutizione, per cui spesso deglutisce prima che sia arrivato il cibo e finisce per introdurre una quanità eccessiva di aria che poi deve espellere “da sopra o da sootto”. A 14 mesi è ormai coordinata la deglutizione e l’aria non viene più ingerita. Dalla sua lettera si capisce però che lei, o comunque in famiglia, c’è una certa apprensione, ma ritengo anche ansia, nei confronti del cibo. Do per scontato, come mi sembra di intuire dalla sua lettera, che il medico abbia visitato il bambino ed esclusa una patologia o un ritardo di accrescimento. Sa questi due presupposti ritengo che l’eventuale aereofagia o sia un fenomeno sovrastimato da parte di voi adulti, oppure che il bambino effettivamente deglutisca aria perchè il psto sia eccessivamente lungo e, talvolta, anche con voi adulti che lo forzate a mangiare. le consiglio, allora, di far mangiare il bambino insieme a Voi adulti, ma dovete anche lasciarlo mangiare liberamente, senza “imboccarlo”, forzarlo a mangiare o permettere che mangi in luoghi diversi dalla tavola.