Problemi nel rapporto sessuale

    DOMANDA

    Salve dottore, io sono fidanzato con una ragazza da 7 mesi, io ho 18 anni e lei ne 16. Da circa 2 mesi facciamo l’amore e per il primo mesetto è andato tutto bene, senza problemi particolari, siamo arrivati a farlo una volta ogni giorno o una volta ogni 2 giorni. Ora da circa 1 mesetto spesso quando proviamo a farlo ho problemi nel tenere eretto il pene in quanto anche se eccitato, diciamo che tranquilliza quasi subito e non torna più su (mi scusi per il
    Linguaggio un po’ troppo diretto ma è la prima volta che utilizzo questa rubrica). Ora quello che le voglio chiedere è questo, possibile che sia un calo a livello fisico, anche Perchè noto
    Che anche muscoli come i polpacci tirandoli ad esempio mi creano subito leggera stanchezza e devo portarli a riposo. Un ‘altra possibilità potrebbe essere a livello mentale, visto ormai il blocco, la mente potrebbe non spingermi più all’atto sessuale?
    Grazie in anticipo per la risposta, se possibile mi indichi qualche integratore fisico da usare in questo caso.

    RISPOSTA

    Il quadro che lei mi presenta non è sufficientemente dettagliato per dare delle indicazioni precise. Da quanto lei mi dice, è improbabile che ci possano essere delle cause organiche alla base della sua difficoltà a mantenere l’erezione (anche se non si possono escludere al 100 per cento). Potrebbe essere che dopo un mese di attività sessuale così intensa la cosa abbia per lei perso un po’ di interesse e di novità, creando un momento di minore eccitamento con conseguente più breve durata dell’erezione; ciò l’ha preoccupato, ci ha fatto attenzione e nelle volte successive si è costantemente auto-osservato e valutato e ciò ha creato ansia da prestazione, che inibisce l’erezione. In tal modo si potrebbe essere formato un circolo vizioso che si auto-alimenta. Cerchi di rallentare un po’ la frequenza degli incontri sessuali, senza assolutamente ridurli a zero; quando vi si coinvolge, si concentri su tutto ciò che è piacevole per lei, si sforzi di essere un po’ egoista, invece di concentrarsi solo sul piacere della sua partner, e di non porre come meta obbligatoria la penetrazione, ma dedicarsi anche a pratiche non penetrative, almeno all’inizio. Ciò dovrebbe alleviare l’ansia da prestazione. Se la condizione permane anche così per qualche mese, si rivolga a un andrologo per uno screening sessuologico, poi a seconda dell’esito dello screening potrà seguire le indicazioni mediche dell’andrologo o rivolgersi a uno psicosessuologo. Non esistono “integratori fisici” per questi casi; vi sono dei farmaci, ma per il momento direi che è eccessivo pensarci e prematuro.

    Davide Dettore

    Davide Dettore

    Docente di psicopatologia del comportamento sessuale all’università di Firenze. Laureato in filosofia e in psicologia, è professore associato di psicologia clinica all’università di Firenze, e si occupa in particolare di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale. Dal 1993 è presidente dell’Istituto Miller di Genova, associazione scientifico-professionale di ricerca, formazione e consulenza di psicologia clinica.
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