DOMANDA
Gentilissimo professore, la situazione di mia madre(90anni malata di Alzheimer) è degenerata nell’ultimo periodo,diventando insostenibile per noi figli e gli assistenti.Data la gravità della situazione il geriatra di fiducia,che ora è in ferie e non riesco a contattare,ha sospeso la terapia a base di seroquel(6compresse/die) e trittico(2compresse/die) e ha introdotto il talofen fiale (1 die), in quanto mia madre si rifiutava di ingerire le pillole sputandole.Siamo in quarta giornata di nuova terapia,ma non si nota alcun miglioramento:anzi,mamma sembra più aggresiva e si rifiuta di bere e mangiare e serra i denti se la si forza. Sono disperata, mi aiuti per favore. La ringrazio per la sua attenzione. Cordiali saluti
RISPOSTA
Cara signora
In questa sede non posso che confermare la terapia che ha prescritto il vostro geriatra. Sarebbe stato utile conoscere l’inizio della comparsa dei disturbi comportamentali che riferisce (se da giorni, settimane o mesi). Comunque, nei pazienti come sue madre la comparsa di aggressività, oltre al rifiuto di bere e di alimentarsi, in molti casi sono espressione di un malessere intercorrente, ad esempio una infezione delle vie urinarie, individuabile da una urinocoltura, o anche solo una costipazione, sicchè basta far evacuare la paziente affinchè la sintomatologia aggressiva si risolva. In altri casi invece i pazienti esprimono in questo modo la loro contrarietà magari ad un comportamento inappropriato da parte dei care-givers (familiari o assistenti), o in genere a qualunque comportamento che loro percepiscono come una violenza, ad esempio anche solo pulirli o cambiarli in maniera frettolosa, o essere bruschi nell’avvicinarsi a loro, o altro. Vi consiglio, in attesa di riuscire a contattare il vostro geriatra, di verificare la presenza di ciascuna di queste condizioni.
La saluto cordialmente