DOMANDA
Buongiorno Dottor Camporese:
sono una donna di 48 anni. Ho letto sul settimanale Oggi la dichiarazione dell’attore Michael Douglas sul tumore alla gola, causato secondo lui dai rapporti orali. Io già sapevo di questa possibilità in quanto circolo in ambienti ospedalieri come volontaria di una croce rossa privata e leggo molto perchè ultimamente c’è troppa promiscuità e certi signori uomini vedono che sei una bella donna normale e pulita e si rifiutano di usare il preservativo. La mia domanda è questa:
1) Ho subito isterectomia con annessiectomia lo scorso anno. Corro qualche rischio per quanto riguarda il papilloma virus durante un rapporto orale subito?
2) Se vengo baciata da uno che ha il papilloma in bocca rischio che mi venga trasmesso?
3) Come posso proteggermi principalemte il cavo orale?
Sono molto preoccupata.
Premetto che non sono una che frequenta molti uomini, anzi, ultimamente a causa dell’assenza di ormoni (sono intollerante alla TOS) il desiderio è quasi del tutto scomparso e spesso preferisco star sola. Ma se capita…
Grazie se vorrà darmi un consiglio.
Paola
RISPOSTA
Facciamo un po’ d’ordine. Premesso che i rapporti con partner diversi aumentano il rischio di contrarre tutti i tipi di malattie sessualmente trasmissibili, HPV compreso, la presenza a livello orale di HPV è un evento raro e più spesso transitorio. Non si tratta perciò di una “infezione da bacio”, tanto per intendersi. Più spesso il virus è presente, invece, a livello genitale (maschile e femminile) e a livello della cute che circonda gli organi genitali. Perciò il potenziale, ma assai ridotto, rischio di contrarre un’infezione del cavo orale è correlata non ai basi, ma a pratiche di sesso orale. Avere contratto il virus, però, ovunque esso sia allocato, non significa affatto sviluppare un tumore ad esso correlato. Infatti, a fronte di un’altissima percentuale di persone positive per HPV, è assolutamente minima la percentuale di coloro che sviluppano un qualsiasi tipo di tumore, compreso quello della cervice uterina, rispetto al quale lei dovrebbe essere “sollevata”, qualora la sua isterectomia sia stata radicale, ovvero comprensiva del collo dell’utero.