Melanoma: PET su paziente diabetico

    DOMANDA

    Gent.mo Dottor Santinami,

    mi rivolgo a Lei per sapere se, in caso di melanoma ad uno stadio piuttosto avanzato, non si possa considerare più appropriato ed efficace un esame PET piuttosto che TAC al fine di individuare eventuali metastasi (oltre all’asportazione del LS), nonostante il paziente sia affetto da diabete mellito controllato da farmaci.
    Ho sentito e letto pareri discordanti a questo proposito: la maggioranza sembra pensare che non ci siano grosse difficoltà nel sottoporre a PET un malato di diabete mellito (mio padre stesso, in effetti, è stato sottoposto a questo esame due volte in passato e nessuno aveva mai parlato di particolari rischi o possibili “interferenze” da parte delle medicine assunte), eppure qualcuno la sconsiglia, pur senza motivare nel dettaglio tale scelta.
    Personalmente non posso fare a meno di pensare, considerata la pericolosità di eventuali metastasi e l’importanza di una diagnosi precoce, che sia comunque rischioso affidarsi solo ad una tomografia in grado di fornire informazioni di tipo morfologico.
    Le sarei grata se potesse fornirmi il Suo parere.

    Ringrazio in anticipo e La saluto cordialmente.

    Barbara

    RISPOSTA

    l’effetuazione di una PET in presenza di un diabete non ha contro indicazioni fatto salve alcune procedure da adottare:
    1) il paziente deve essere in compenso glicemico
    2) l’esecuzione della PET va concordata con il centro che la effettuerà per stabilire le tempistiche in relazione all’orario di somministrazione dei farmaci ipoglicemizzanti (sia antiidiabetici orali che insulina) e l’orario di effettuazione dell’esame stesso.
    Tenga presente che la PET con glucosio FDG è un ottimo esame con eccezzione del distretto encefalico.
    Concordo con lei l’utilizzo di PET e TAC nel follow up di pazienti ad elevato rischio di ripresa evolutiva; sapere quanto prima se c’è una diffusione di malattia oggi (alla luce dei nuovi farmaci) è estremamente importante. Un tempo , quando si avevano a disposizione le chemioterapie classiche poteva essere paradossalmente non significativo usare esami sofisticati, oggi no.

    cordiali saluti

    Mario Santinami

    Mario Santinami

    TUMORI DELLA PELLE. Vice direttore scientifico dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Nato a Milano nel 1956, si è laureato presso l’Università degli Studi di Milano e si è specializzato in chirurgia generale. È anche vice presidente della Sico (Società italiana di chirurgia oncologica). Il suo settore di interesse è soprattutto il melanoma.
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