DOMANDA
Gentilissimo Dott. DiMeco vorrei chiederLe un consulto in merito alla patologia da cui è affetta mia nonna, settantenne. In un mese la nostra vita è cambiata, le hanno diagnosticato il glioblastoma in seguito ad un accenno di crisi epilettica (tengo a precisare che mia nonna è una persona attiva, non dimostra i suoi anni minimamente e mai, eccetto questo episodio, aveva presentato sintomi riconducibili al cancro). E’ stata ricoverata in terapia intensiva, dopo pochi giorni si è svegliata ILLESA. Le sue facoltà motorie e mentali sono intatte. Ci hanno consigliato di non farla operarare, vista l’età e di lasciare che la malattia faccia il suo corso. Mi sembra assurdo, io non riesco a crederci. Non posso pensare che in Italia o in qualunque altra parte del mondo non ci sia un farmaco, anche sperimentale, in grado di combattere o perlomento fronteggiare il glioblastoma. Lei è a conoscenza di qualche farmaco o metodo sperimentale? Sono del parere che “finchè c’è vita, c’è speranza” e mi sembra assurdo dover abbandonare qualcuno in questo modo, in balia del suo destino, senza neppure provarci.
Certa di una sua risposta, La ringrazio anticipatamente.
Distinti saluti
RISPOSTA
Caro signore, il giudizio circa una indicazione chirurgica per un glioblastoma deve essere emesso considerando molti aspetti, sede, localizzazione della lesione, resecabilita’ nella sua interezza, condizioni del paziente etc. Pertanto non posso dare una risposta al suo quesito senza aver valutato tutti questi aspetti. Posso solo dirle che un eta’ di 70 anni di per se non controindica l’intervento.
Cordiali slauti