amianto e centrale a carbone

    DOMANDA

    Buonasera Gentile Dottore, Le scrivo per una mia preoccupazione che riguarda però mio padre. Ha lavorato per 8 anni presso una centrale una ventina di anni fa quando ancora non si conosceva la pericolosità dell’amianto. Mi ha detto che si facevano addirittura i gavettoni con qest’ultimo e che non utilizzavano mai misure di sicurezza proprio perché ancora non si conoscevano i rischi. Mi ha detto che tutti i suoi colleghi che lavoravano in quella centrale, sono andati a Perugia a fare un esame specialistico ai polmoni ed a tutti hanno trovato le fibre di amianto lì in giro per i polmoni. Mio padre si è assolutamente rifiutato di fare questo esame perché ritiene che anche se nel suo corpo ci fossero le fibre di amianto, non potrebbe fare nulla per rimediare e mi ha detto di smetterla con le mie ansie perché tanto non andrà mai a farsi questo esame. Mio padre è un testone, se fosse mio figlio lo porterei a visita ma purtroppo è mio padre ed io non posso far altro che preoccuparmi perché non posso costringerlo a controllarsi. Mi rivolgo a Lei per sapere se questa mia ansia può diminuire, se mio padre rischia così tanto, Le chiedo insomma di tranquillizzarmi se possibile perché non potendo fare nulla l’ansia cresce sempre più. Oltre a questo c’è un altro problema e cioè che da 20 anni mio padre lavora presso una centrale a carbone e lì l’inquinamento è altissimo tanto che la sua macchina che la parcheggia proprio lì vicino alla portineria dove lavora, ha tutte chiazze gialle

    RISPOSTA

    Caro “Scoiattolo”,
    la risposta alle tue domande è già nelle tue parole: è normale preoccuparsi per i nostri genitori, ma una volta che tu ti sei aperto/a a tuo padre comunicandogli quella che credi essere la cosa giusta da fare, devi lasciargli lo spazio per fare quello che lui crede essere il meglio per se stesso. Sicuramente tuo padre ha svolto e svolge lavori dove l’inquinamento è alto, e questo lui lo sa, ma come fai giustamente notare, lui non è più un bambino e se ritiene che un esame non possa avere nessuna utilità è importante che tu accetti la sua decisione, per quanto questo possa essere difficile. Le tue ansie sono comprensibili, ma sono inutili dal momento che le scelte non dipendono da te ed è importante lasciarle andare prima che diventino motivo di conflitto tra voi. Un abbraccio.

    Martina Landucci

    Martina Landucci

    PSICONCOLOGIA. Psicologa al servizio di psicologia dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro (Ist) di Genova. Nata a Genova nel 1981, si è laureata in psicologia all’Università di Parma e si è specializzata in psicologia clinica presso l’Università di Nizza.
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