figlio nato sottopeso a 39 settimane

    DOMANDA

    Buongiorno, vorrei sapere quali potrebbero essere le cause della nascita sottopeso del mio primogenito e quali rischi corro in una seconda gravidanza o se potrò averne altre in futuro. Ho effettuato cesario urgente per oligoidramnios, feto di 39 sett. nato con peso di 1,81kg, lumg.46cm,cranio 34cm,ha recuperato 1kg in un mese dopo la nascita. Esame istologico placenta: placenta discoide mis.14x14x4,funicolo trivascolato di cm15.Diagnosi: placenta con multipli focolai infartuali parzialmente calcifici;lieve infiltrato granulocitario delle membrane;funicolo esente da alterazioni di rilievo.in gravidanza non ho sofferto di particolari patologie ho effettuato tutti i mesi ecografie e analisi, non sono risultate infezioni, ho fatto curva da carico neg, profilo glicemico normale, pressione normale, urine normali salvo nell’ultimo mese diversi leucociti,ecografia e flussimetria 33 sett. nella norma,posso solo segnalare che sono risultata di tipo eterozigote(ct) alle analisi MTHFR C677T mentre fattore V Leiden normale e MTHFR A1298C normale, e nel I trimestre gli anticorpi TPO Ab erano 79,5 che ripetuti il mese successivo sono ritornati a livelli normali, ed infine che nell’ultimo mese dalle analisi risultavono valori piastrine di poco più bassi al limite e che ripetute le analisi sono ritornati normali. Vorrei anche sapere se devo fare qualche altra analisi per indagare su altri fattori che possono aver causato il problema e che non sono stati considerati.
    Grazie in anticipo

    RISPOSTA

    Gentile Signora, il ritardo di crescita del suo bambino, da quello che lei riferisce, risulta abbastanza importante; le cause possono essere molteplici e schematicamente si possono raggruppare in modo seguente: 1) fattori materni (malattie renali, febbre, farmaci, anemia, malattie cardiorespiratorie, fumo, alcool ); 2) fattori uterini ( diminuzione del flusso sanguigno placentare, aterosclerosi del tessuto deciduale, connettiviti, ipertenzione arteriosa cronica, diabete mellito, fibromi uterini, malformazioni uterine); 3) fattori fetali (infezioni,malattie cardiache, malformazioi, malattie cromosomiche ); 4) fattori placentali (trombosi e infarto, placenta previa, infezioni della placenta e delle membrane amniotiche, cisti placentari, angiomi).
    Da ciò si evince che la diagnosi di queste situazioni risulta molto complessa anche se l’esame istologico della placenta evidenzia un’alterazione della sua struttura.
    Per la prossima gravidanza sicuramente lo specialista che l’ha seguita le consiglierà di effettuare degli esami mirati a valutare i vari aspetti che possono influenzare l’instaurarsi di un deficit del funzionamento della placenta e di eventuali patologie che potrebbero essere corretti con l’ausilio di farmaci che possono migliorare il flusso placentale. Saluti

    Michele Dicecca

    Michele Dicecca

    ESPERTO IN PATOLOGIE DEL BASSO TRATTO GENITALE E LASER TERAPIA. Ginecologo dell’ospedale “Di Venere”, Carbonara di Bari. Nato ad Irsina (Matera) nel 1956, si è laureato in medicina Bari nel 1987 e si è specializzato in ginecologia a Modena nel 1991. Esperto nel trattamento delle patologie displastiche ed HPV correlate.
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