sindrome di lyell

    DOMANDA

    Egregio Dottore, sono una ragazza di 19 anni. Lo scorso maggio ho avuto la sindrome di Lyell da presunto ketoprofene. (ho assunto una bustina di Oki, già assunto molte volte nel corso della mia vita). Nei giorni precedenti i primi sintomi ho assunto anche Tacchipirina, Talavir e Lexotan. I dottori pensavano che non sarei sopravvissuta, avevo “ustioni” sul 90% del corpo. Fortunatamente ce l’ho fatta. Ora però mi trovo con molte domande e nessuna risposta certa.1) sulla cartella clinica trovo scritto: S.di Lyell da PRESUNTO ketoprofene. Come posso essere sicura di quale sia stato il farmaco scatenante? Nemmeno i Medici ne sono certi. 2) so che la reazione avviene dopo circa 4 settimane dalla prima assunzione. Perchè invece a me hanno detto che è stato il farmaco che ho assunto poche ore prima della manifestazione dei primi puntini e che ho assunto la prima volta ¾ anni fa? 3) e infine, queste orribili macchie che sono rimaste su tutto il mio corpo e che non mi fanno vivere serenamente, se ne andranno mai via o dovrò conviverci per il resto della mia vita? Confido e spero moltissimo in una Sua risposta Dottore. I miei piu cordiali saluti.

    RISPOSTA

    cara lettrice,

    la sindrome di Lyell anche definita necrolisi tossica epidermica è una grave reazione più frequemente (ma non esclusivamente) attribuita all’impiego di farmaci. E’ caratterizzata come hai ben sperimentato da scollamenti della pelle e da lesioni mucose che mettono il paziente in condizioni molto simili a quelle di un grande ustionato. I farmaci a più alto rischio sono gli antiepilettici, i sulfamidici, l’allopurinolo, e alcuni farmaci anti-infiammatori del gruppo degli oxicam. Altro farmaco in causa con un periodo di latenza breve è il paracetamolo contenuto nella tachipirina. E’ richiesto, in genere, un periodo di latenza di alcuni giorni per l’innesco della reazione (7-14 giorni). Farmaci impiegati da lungo tempo sono assai improbabile causa della reazione. Raramente, non si evidenzia alcun farmaco responsabile nella storia clinica e la causa può essere attribuita a un’infezione virale (herpes virus) o da micoplasma. Non esistono test diagnostici per riconoscere il farmaco responsabile al di là della raccolta di una minuziosa storia clinica. Nel tuo caso, precauzionalmente, eviterei l’esposizione a paracetamolo oltre che a chetoprofene. Le macchie svaniranno lentamente nel tempo. Per via delle complicanze a distanza dovresti mantenere un controllo oculistico e odontoiatrico.
    Un cordiale saluto
    Luigi Naldi

    Luigi Naldi

    Luigi Naldi

    Dermatologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Nato a Chioggia (Venezia) nel 1954, si è laureato in chirurgia e medicina all’Università di Pavia, specializzandosi in allergologia e dermatologia presso lo stesso Ateneo. Dal 2003 è presidente del Centro Studi Gised (Gruppo italiano studi epidemiologici in dermatologia), centro di ricerca in dermatologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo.
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