acufene orecchio dx

    DOMANDA

    Buongiorno, sono un a donna di 34 anni: ad aprile scorso ho avuto una brutta otite all’orecchio dx con perforazione del timpano e fuoriuscita di sangue. Sono rimasta praticamente sorda per una settimana. Curata con Otreon,Deltacortene,Biorinil e Tobradex. In circa una settimana ho riacquistato l’udito, ma non più al 100% in quanto nel frattempo è subentrato l’acufene, quindi mi è rimasto un deficit sulle frequenze alte.

    Passata l’otite, per l’acufene inizialmente mi è stato dato l’Oki e l’Acufen plus, poi in seguito anche il Vessel e nuovamente il Deltacortene

    Non passando ho fatto 10 giorni di Day Hospital con tre flebo al giorno di Mannnitolo, Cortisone e qualcosa come il Vessel con lieve miglioramento sulle frequenze alte, ma mai ripristinato al 100 %.

    Ho fatto anche la TAC alle rocche mastoidi senza contrasto e non è venuto fuori niente.

    Purtroppo niente di tutto questo è servito e vorrei capire se è stato fatto tutto il possibile o se possono essere tentate altre strade almeno per ridurre il problema che è decisamente importante.

    Vorrei anche sapere se conosce qualche suo collega o centro specializzato in queste problematiche a Genova o comunque in Liguria, prima di “migrare” in altre Regioni, a cui mi posso rivolgere.

    Grazie dell’attenzione.

    RISPOSTA

    Gentile signora,

    l’evoluzione di una otite media acuta è verso la guarigione con totale recupero dell’acuità uditiva. Eccezione a questa situazione è la condizione in cui residui una perforazione timpanica, curabile peraltro con un intervento chirurgico.

    Il solo parziale recupero uditivo non mi è chiaro dalla sua mail (è un deficit trasmissivo, esito dell’otite, o percettivo, indipendente dalla infiammazione avuta?)

    Nel secondo caso sono utili ulteriori accertamenti. I due disturbi, diminuzione di udito ed acufene, non hanno una relazione così stretta come la gente pensi. Le basti il dato che oltre il 50% di persone con acufene disturbante hanno normale soglia uditiva.

    Chi si occupa di acufeni riconosce quindi una causa scatenante (nel suo caso è supponibile l’otite) ed altre cause che fanno mantenere lo stesso, comprese cause genericamente definibili “emotive”.

    La terapia utilizzabile, dopo gli accertamenti necessari, si chiama TRT, ed ottiene buoni risultati in una percentuale attorno all’80% dei casi.

    Non ho un suggerimento particolare circa il centro di riferimento.

    Porgo distinti saluti.

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
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