Allergia alimentare

    DOMANDA

    Salve Dottor Mari,sono allergica alla ltp ma ho mai avuto particolari reazioni se non una volta alla buccia di pesca, noce e kiwi. Quali sono i cibi tendenzialmente più pericolosi per la ltp? E’ vero che la frutta secca va evitata? So che questa proteina è presente in molti vegetali e quindi volevo sapere se una persona sensibilizzata ad essa è a rischio di sviluppare improvvise reazioni anche gravi a frutta e verdura prima tollerate. A chi ha questa allergia viene data una lista lunghissima di cibi “pericolosi” che allarma non poco.

    Un’altra cosa importante che volevo chiederle è questa: una volta saputo della mia allergia, ho eliminato frutta e verdura dalla dieta( anche se non mi aveva dato problemi)per paura di nuove reazioni. Secondo lei reintrodurre dopo tanto tempo questi alimenti che contengono ltp o a cui sono solo sensibilizzata può essere pericoloso? Mi chiedo se il mio sistema immunitario si sia disabituato a tollerarli ed avere reazioni alla reintroduzione.

    grazie, auguri.

    RISPOSTA

    Cara lettrice,

    credo di aver risposto in parte alle tue domande in un altra email. Riassumo, sulla base delle nostre conoscenze attuali, il nostro comportamento quando si fa una diagnosi di sensibilizzazione alla LTP e i nostri suggerimenti per i pazienti:

    0) qualsiasi decisione va presa sulla base di test eseguiti sulla più ampia batteria di alelrgeni; non si può decidere nulla dopo aver testato solo Pru p 3 (LTP della pesca);

    1) si verifica che non si tratti solo di sensibilizzazione ma di allergia clinicamente evidente. Non è importante la gravità ma che ci siano state delle reazioni, e per quali alimenti vegetali;

    2) se ci sono state reazioni gravi si devono eliminare gli alimenti in causa e avere attenzione a non esporsi nuovamente, soprattutto accidentalmente (es. pesca, kiwi, noce); sulla base di dati scientifici possiamo consigliare di evitare alimenti che non sono nella dieta normalmente ma che hanno causato reazioni ad altri pazienti (es. pesca con gelsi);

    3) vanno tenuti nella dieta tutti gli alimenti mangiati senza problemi fino al momento della diagnosi. Se non ci sono state reazioni non c’è motivo di allontanarli. questa operazione è ancora più semplice se vengono effettuati test su pannelli di LTP come nel nostro centro. se un’altra LTP (es. Cor a 8, nocciola, Ara h 9, arachide) è negativa, non c’è bisogno di allontanare l’alimento. quest’ultima decisione deve essere accompagnata da test negativi sugli altri allergeni (es. Ara h 1, Ara h 2, Ara h 3, Ara h 8 etc.) mediante test con ISAC.

    4) gli alimenti che vengono tenuti nella dieta vanno monitorati costantamentemente. in caso di lievi reazioni bisognerà riverificare il profilo di sensibilizzazione e decidere cosa fare;

    5) se per errore sono stati allontanati degli alimenti, può dipendere da una smplicistica indicazione dello specialista oppure alcune volte da decisione autonoma del paziente, bisognerà reintrodurli con molta cautela, possibilmente in ambiente protetto (DH). l’organismo in questi casi può aver perso la tolleranza clinica e purtroppo si possono verificare reazioni importanti.

    Spero di aver chiarito meglio il problema, anche se attraverso questa corrispondenza è difficile dare sia delle linee generale sia dei necessari suggerimenti assolutamente personali.

    Saluti

    Adriano Mari

    Adriano Mari

    Adriano Mari

    SPECIALISTA IN DIAGNOSI E TERAPIA PERSONALIZZATA DELLE ALLERGIE. Co-fondatore e coordinatore dei Centri Associati di Allergologia Molecolare (CAAM) con sedi operative a Roma e nel Lazio. Nato a Terracina (Latina), si è laureato all’Università La Sapienza di Roma, dove si è specializzato in allergologia e immunologia clinica. È stato per 15 anni medico specialista nelle […]
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