PRK e secchezza oculare

    Pubblicato il: 19 Settembre 2010 Aggiornato il: 19 Settembre 2010

    DOMANDA

    Egregio Prof./dr.

    Sono un signore che si è sottoposto a PRK, per solo miopia, al solo occhio DX (-3.50) due anni fa, rimane da operare l’occhio SX (-3.25). Sono contrario alla LASIK e sue varianti.Ora sto soffrendo di secchezza oculare all’occhio operato e altro.Come riportato dalla stampa esiste una certa relazione tra secchezza oculare e interventi di chirurgia refrattiva, nella lasik 30 %. Quesiti:

    1.per la prk che statistiche ci sono per la secchezza ?

    2.per evitare di incorrere in secchezza oculare all’ occhio SX è consigliabile “scavare” nella cornea il meno possibilei, che altro mi consiglia ?

    3.se è così alta tale percentuale di incorrere in cocchio secco (30%) perché non se ne parla nel consenso informato (nel cons. inf. come estremamente rare) ?

    4.l’oculista che mi ha operato non ha verificato la lacrimazione: se l’avesse fatto avrebbe scoperto che il but era insufficiente ad entrambi gli occhi e lo schirmer insufficiente all’occhio SX ; è incorso in errore ?

    RISPOSTA

    Egregio signore,

    non è sempre cosi diretto il legame fra secchezza oculare e chirurgia refrattiva. Nel suo caso è certamente più importante analizzare in uno studio oftalmologico di sua fiducia le cause.

    Paolo Vinciguerra

    Paolo Vinciguerra

    CHIRURGIA REFRATTIVA. Responsabile dell’unità di oculistica all’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano). Nato a Milano nel 1953, si è laureato in medicina e chirurgia all’università degli Studi del capoluogo lombardo, dove si è anche specializzato in oftalmologia. Pioniere nell’uso del laser a eccimeri per la correzione della miopia, ha sviluppato strumenti e metodiche per la […]
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