DOMANDA
Gentile Professore, ho già in passato approfittato della sua professionalità. Mi rivolgo ancora a Lei, perchè mio marito (82 anni, con demenza senile, quasi totalmente dipendente da me) in certi momenti (grazie a Dio rari) a fronte di mie richieste da lui non sempre gradite ha avuto una reazione un po’ aggressiva (solo a parole e alzando il tono di voce). Io fin’ora non ho voluto dargli farmaci specifici per l’alzheimer ma solo integratori, volevo adesso solo qualcosa di leggero che ogni tanto lo rendesse un po’ più accondiscendente e quindi un po’ più calmo. Mi hanno consigliato ALprazolam ma ho paura che questo farmaco risulti troppo forte perchè certo non voglio assolutamente che diventi tipo “zombie”. Scusi le mie modalità di espressione, ma cerco di rendere la mia idea di contrarietà in alcuni casi ai farmaci, ma solo perchè ne ho paura. Posso chiedere a Lei di consigliarmi qualcosa di meglio che raggiunga il fine che Le ho descritto. Grazie sempre di cuore. Delia
RISPOSTA
Gentile Signora, no bisogna avere paura dei farmaci, che in questi casi purtroppo non risolvono il problema ma lo possono attenuare e renderlo più gestibile. Sarà cura di un bravo neurologo non far diventare “zombie” suo marito, cole dosi e la formulazione migliore.
Se invece adattandosi lei e il suo ambiente alle nuove esigenze di suo marito lei riesce ad eliminare i motivi di sua contrarietà e reattività, tanto meglio