DOMANDA
Salve, sono una nonna un po preoccupata; mia nipote quando si vede allo specchio o indossa una gonna, dice che e grassa; ma non è la prima volta che lo dice, noi diamo una regola al cibo ma è una costituzione genetica di mia figlia. mia nipote si confronta molto con bambini della scuola materna che sono magri. Dice anche che vuole fare palestra per dimagrire. Come ci dobbiamo comportare in questo caso? Cosa dobbiamo dire a parole di una bambina di 6 anni? Non vorrei che crescendo non gli piace ilo suo fisico e ha qualche problema. Grazie
RISPOSTA
Gentile Signora,
che una bambina si confronti con le sue compagne e amiche della scuola materna è oggi abbastanza comune – dobbiamo considerare il forte influsso sociale, dei modelli, e dei mass media sull’aspetto fisico e, in specie, sulla dimensione della “magrezza” – e anche il fatto di guardarsi allo specchio, e prendere così confidenza con se stessa, rappresenta un momento evolutivo generale (che, certamente, ha tempi e modi diversi, da persona a persona).
Lei dice che è presente un aspetto “familiare”, cioè la costituzione genetica di sua figlia che poi si riverbera su sua nipote e quindi, mi sembra di capire, non è una questione legata alla quantità del cibo, o alla sua qualità, ma ad una costituzione che, per così dire, si tramanda nelle due generazioni. Su tale aspetto, naturalmente, non si può incidere affatto. L’aspetto positivo della situazione – a me sembra – è la voglia di fare ginnastica della sua nipotina (al di là del fatto che voglia farlo “per dimagrire”): nel senso che ben venga qualunque attività fisica, dalla palestra al nuoto (naturalmente da fare solo se in completa assenza di eventuali controindicazioni mediche)
Rispetto all’elemento più “oggettivo” di ciò che la nipotina afferma – cioè che si vede grassa – è comunque necessario che sia il medico di base, di famiglia, quindi la persona che conosce la bambina, ad esprimere un’opinione circa l’andamento della crescita. Ad esempio, se vi fosse la tendenza ad una certa, iniziale obesità, sarebbe ancora più importante motivare la bambina a fare sport, a muoversi, limitando fortemente, ad esempio, i tempi statici di visione della TV e simili.
Per ultimo vi è da considerare che una eccessiva preoccupazione della nipotina circa il vedersi “diversa” rispetto alle compagne potrebbe avere radici nel suo desiderio di essere accolta ed accettata dal gruppo della classe della scuola materna: in questo caso, la domanda da porsi è come mai la bambina avverte questa necessità (essere accettata), e cosa possono fare genitori e nonni – ma anche gli insegnanti – per supportare un processo di inclusione armonico nel gruppo di studio.
Le auguro di godersi in pieno l’essere nonna, permettendomi di sottolineare l’importanza che hanno i nonni nello sviluppo e nella vita di tutti noi.
Cordialmente,
Andrea Castiello d’Antonio