aiutare mio figlio ad essere più sicuro

    Pubblicato il: 6 Marzo 2011 Aggiornato il: 6 Marzo 2011

    DOMANDA

    buongiorno, mio figlio di 5 anni e mezzo, dall’inizio dell’ultimo anno di asilo ha iniziato ad avere comportamenti che denotano molta insicurezza. Per circa un mese piangeva ogni mattina all’asilo perche voleva tornare a casa e aveva paura che non lo andassi a prendere. Su consiglio delle maestre ho cercato di ignorare i suoi capricci e piano piano ha smesso. Ha voluto fare sport come i suoi amici ma quando si è trovato in un posto nuovo, con bambini nuovi oltre gli amici si è messo a piangere e non ne ha più voluto sapere. Due volte non ha voluto andare a casa di un suo amico (in realta’ ci voleva andare) perchè non voleva che andassi via come le altre mammme. Quando si trova in mezzo a persone che conosce poco non parla e se qualcuno gli dice qualcosa e si sente osservato piange. a casa e con gli amici nostri che conosce e’ aperto e in famiglia parla sempre. voglio aiutarlo perche’ sento la sua paura ma non so quanto e come insistere per farlo uscire dal suo ambiente protetetto.

    RISPOSTA

    Quanto Lei descrive del suo bambino suggerisce la presenza di elementi di ansia di separazione, cioè ansia determinata dalla lontananza dalla figura cosiddetta “di riferimento”, rispetto alla quale è più affettivamente legato e dalla quale si sente protetto; ovviamente si tratta più spesso della madre, ma possono essere anche altre. L’ansia di separazione può essere facilitata dall’ iperprotettività di questa (o queste) figura, soprattutto se si tratta di una iperprotettività con una base ansiosa. Se questo è il caso, è anche il primo intervento da fare. Tuttavia, nel caso del suo bimbo, il fatto che questa difficoltà alla separazione sia insorta non al primo ingresso a scuola, ma più tardi, può anche suggerire che sia sopravvenuto in quel periodo un evento stressante per il bambino, che ha fatto riemergere un latente eccessivo attaccamento.

    Anche se il problema del suo bambino non mi sembra preoccupante, è comunque bene attivarsi subito per aiutarlo a superarlo, e per questo può trovare una ampia serie di utili consigli sul sito http://www.helpguide.org/mental/separation_anxiety_causes_prevention_treatment.htm (è in inglese, ma Google su richiesta glielo traduce in italiano).

    Un altro piccolo problema che lei descrive, quello della timidezza e inibizione di fronte ad estranei, suggerisce elementi di un altro tipo di ansia, che viene definita “sociale”. Se dovesse tendere a permanere anche dopo che il bimbo starà superando la precedente ansia, sarà opportuno che ne parli e lo faccia visitare da un esperto.

    Carlo Cianchetti

    Carlo Cianchetti

    “Specialista in Malattie Nervose e Mentali e in Neuropsichiatria Infantile. Già professore ordinario e direttore della Clinica e della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria dell’Università di Cagliari. Attuali interessi preminenti: cefalee, ansia, depressione, psicosi.”
    Invia una domanda