DOMANDA
Salve. Tra i documenti richiesti dalla legge per diventare notaio vi è questo:
“Il certificato medico rilasciato dalla unità sanitaria competente per territorio o da un medico militare attestante lo stato fisico del candidato e quant’altro possa essere utile per l’accertamento da parte dell’Amministrazione della esclusione di difetti che importino la inidoneità all’esercizio delle funzioni notarili.”
In che consiste? L’ho chiesto alla mia ASUR, ma il medico legale mi ha risposto che non sa cosa debba attestare esattamente. Ma un certificato siffatto non richiede l’accertamento di idoneità comunemente svolto per la verifica dell’idoneità all’accesso al pubblico impiego? Come posso regolarmi?
Grazie e cordiali saluti,
Nicola
RISPOSTA
Il certificato di idoneità fisica all’impiego è un fossile giuridico del quale (naturalmente) i notai non possono fare a meno. Si tratta di un reliquato del famoso “certificato di sana e robusta costituzione” che, in un’ottica ottocentesca di prevenzione, veniva richiesto come condizione per la prima occupazione. I motivi per questo documento sono ampiamente tramontati e così si è giunti, circa vent’anni fa, alla sua abrogazione. Peccato che non si sia trovato il modo di cambiare tutte le disposizioni della PA che ne rendono obbligatorio il possesso.
Per ovviare al problema, si è inventato il “certificato di idoneità fisica all’impiego”, un documento che può essere rilasciato da qualunque medico in funzione di pubblico ufficiale, quindi anche dal suo medico di medicina generale convenzionato con il SSN, oltre che, naturalmente, dalla ASL, dai medici militari e da tutti gli Enti pubblici, come ad esempio l’Ambulatorio di Medicina del lavoro del Policlinico Gemelli – Università Cattolica di Roma, dove io lavoro. L’utilità di questo documento ai fini della sua salute lavorativa è assolutamente nullo, per cui le consiglio di procurarselo nel modo più rapido ed economico possibile, naturalmente rivolgendosi ad un medico che sappia di cosa si tratta. In bocca al lupo per il concorso!