DOMANDA
Salve dottoressa, sono una ragazza di 16 anni. sono abbastanza carina e vado bene a scuola. Non ho problemi di autostima per quanto riguarda il mio corpo, anzi…ma per quanto riguarda il mio carattere. Fin da piccola sono sempre stata un pò “comandante”, ad esempio a scuola volevo sempre primeggiare ed essere al centro dell’attenzione, volevo avere tutti gli amici per me ed escludere chi non sopportavo. Poi crescendo sono diventata più quieta ma continuo a non star bene con nessuno…sono veramente poche le persone che trovo belle (intendo interiormente) e sento come se nessuno mi capisse realmente….a volte mi sento anche un pò sola però poi penso che sola sto bene…ma non so quanto sia vero…c’è da dire che abito in un piccolo paese che odio profondamente e non vedo l’ora di andare a studiare fuori,in un grande città, ma anche quando penso al mio futuro (di cui prima era certissima) sono indecisa moltissimo poichè vorrei il meglio e perciò non trovo mai niente di adeguato. c’è chi dice che sono solo presuntuosa e superba invece io credo di essere molto sensibile e dolce, se voglio, anche se a volte sono davvero “cattivella”. eppure ho una famiglia che mi vuole bene e mi sostiene e dei pochi amici che considero buoni (anche se a volte ho la luna “storta” e non sopporto neanche loro). Quando vedo quelle persone serene ed estroverse che stanno bene con tutti le invedio però poi torno ad essere la solita “acida” e dispettosa. Spero mi aiuti! Distinti saluti
RISPOSTA
Tranquilla! Non sei né presuntuosa né superba. La tua buona autostima e la tua capacità di vedere le cose in verticale ti portano a “sentire” il mondo, il tuo mondo, il mondo che ti circonda, il mondo del tuo futuro da tutte le angolazioni e ti stai accorgendo che non tutte le angolazioni della vita sono belle.
Tu, credo, cerchi la condivisione, la realizzazione, la profondità nel rapporto, nell’amore, ma ti stai accorgendo che tutto ciò non è facile da trovare soprattutto in questa epoca dove tutto è lasciato all’imperativo del “mordi e fuggi”.
Sei malata di “desiderio” e, come tutte le persone che desiderano, sei esposta, più di altri, alla delusione. Reagisci con l’essere “cattivella”; in realtà sei solo dispiaciuta, arrabbiata, delusa appunto. Meglio così: meglio che arrendersi, meglio che sprofondare nella depressione, meglio (molto meglio) che farsi una canna o bere fino a ubriacarsi come fanno, purtroppo, tanti tuoi coetanei.
Meglio essere ammalata di questa strana e rara malattia di nome desiderio, che ti porta a volerti bene, a ricercare il meglio, ad esplorare e ad amare.
E se ti senti stretta… sbrigati a diplomarti, sbrigati a uscire dal paesello: il mondo è grande. Un posto lo troverai senz’altro. Le brave ragazze vanno in paradiso, quelle “cattivelle”…dappertutto.