DOMANDA
Egr. Dott. Cassetti, sono una donna di 40 anni e da circa 6 mesi soffro di reflusso gastro-esofageo. Ho anche effettuato una gastroscopia che ha rilevato: esofagopatia eritematosa lieve, gastropatia eritematosa lieve, micropolipi gastrici, duodenopatia ipertemico granulare, cardite cronica lieve, no HP. L’esame istologico non ha rilevato nessun problema. Da qualche mese sto seguendo una terapia di pantoprazolo 40 al mattino e 20 alla sera con Ripan bustine dopo i pasti. Adesso sto finalmente bene. Ho provato a diminuire e smettere ma i sintomi si ripresentano (dolore sopra lo sterno e quasi una sensazione di difficoltà a respirare). Vorrei sapere se proseguire con queste dosi può essere dannoso e se comunque continuare con un dosaggio inferiore può essere accettabile. Ho letto che talvolta la terapia può durare anche per sempre. Come mi consiglia di procedere? Grazie mille, Cordiali saluti.
RISPOSTA
Il reflusso gastroesofageo è spesso una condizione che va quindi trattata, pena la ricomparsa dei sintomi. Se lei ha tratto beneficio completo dalla terapia suggerita , questo conferma che il problema sta proprio nel reflusso acido e quindi deve continuare il trattamento alla dose minima efficace. Cominci togliendo la cpr della sera e veda se continua a stare bene. Se è così può ulteriormente vedere se basta una cpr al mattino a giorni alterni e si attesti sul regime minimo indispensabile per un lungo periodo (4-6 mesi) e non si preoccupi perchè il farmaco è uno dei più efficaci e sicuri.