figlio triste

    DOMANDA

    Gentile professore
    Mio figlio ha 14 anni. Da un po di tempo dice che non è felice ed è triste perché non ha una ragazza che si sente sfigato che non sa che talento ha etc..
    Ho paura che possa avere in atto una depressione ! O che magari avrà una psicosi.
    Forse sono solo mie paure. Ma lo vedo triste . Chiede aiuto perché si sente incompleto. Cosa può essere?
    Per me questo è un brutto Natale.
    Ti.r

    RISPOSTA

    Gentilissima/o, suo figlio ha 14 anni. Da un pò di tempo dice di sentirsi triste “perché non ha una ragazza” e questo fatto gli fa dire di sentirsi “sfigato”. Inoltre, afferma “che non sa che talento ha” e cose di questo genere. Di cosa si tratta? La mia impressione è che siamo di fronte ad una tipica ‘crisi adolescenziale’. A tale età, inizia il delicato passaggio dalla pubertà alla adolescenza. Questo fatto genera una serie di modificazioni che riguardano gli assetti (= equilibri) neurobiologici, mentali, comportamentali e sociali raggiunti (sempre con difficoltà) fino a quel momento (il passaggio dalla fanciullezza alla pubertà, dai 6/7 agli 11/13 anni). Questi due momenti della crescita sono sempre accompagnati da sentimenti di ‘disagio’ che tipicamente si esprimono con le comunicazioni che riceve da suo figlio. Di norma non si tratta né di depressione né di forme psicopatiche: escluderei quindi addirittura “una psicosi”. Queste due forme morbose, di ‘malattia’ hanno di solito ben altri sintomi (cose che fa e che dice il soggetto) rispetto a quanto da lei riferito. Semplicemente, suo figlio sta passando un momento nel quale si sente triste e non c’è alcun motivo per il quale lei giunga addirittura ad affermare che “questo è un brutto Natale”. Anzi, credo che tali sentimenti (stati emotivi, affettivi, cognitivi e sociali) non siano di alcun aiuto per suo figlio: la tristezza è ‘contagiosa’. Ma proprio come è la ‘serenità’: prorpio ciò di cui ha bisogno suo figlio con la sua richiesta di aiuto. Come fare? Le suggerisco di partire da questa semplice considerazione: ha un figlio e questo non è un dato ‘scontato’, ma una fortuna che la vita le ha donato. Una ricchezza enorme della quale (a volte, come nel suo caso) diamo per ‘scontata’. Invece non lo è affatto. Si tratta di una delle fortune più grandi che la vita ci offre e di cui godere pienamente con gioia. Con i migliori auguri di buon Natale, ricco di serenità (soprattutto interiore) e di gioia, Luigi Aprile

    Luigi Aprile

    Luigi Aprile

    ESPERTO IN LINGUAGGIO E LETTURA NEI BAMBINI. Docente di psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione all’Università di Firenze. Nato nel 1957 ad Addis Abeba (Etiopia), ha conseguito un dottorato in psicologia presso l’Università di Firenze. Si interessa soprattutto di sviluppo dei processi lessicali e di comprensione della lettura.
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