Adenocarcinoma scarsamente differenziato

    DOMANDA

    Salve,
    A mio padre 49 anni è stato diagnosticato un adenocarcinoma scarsamente differenziato con sede primaria ignota con metastasi ossee.
    A Giugno ha iniziato 3 cicli di chemioterapia e a metà Agosto dovrà fare una Tac per vedere l’andamento della situazione, andamento che in teoria è peggiorato perché il male sta avanzando verso il femore.
    Vorrei sapere se c’è la possibilità di fare qualche operazione (cementoplastica, vertebroplastica o similari) o qualche farmaco (tarceva, zometa ecc.) per rinforzare le parti danneggiate o mancanti (ossa del bacino) per regalargli sia un pò di tempo sia una qualità di vita buona perché ora è allettato e non si può muovere.
    Grazie

    RISPOSTA

    Lei ha ragione, in genere devono essere sempre associati farmaci per aiutare la ricalcificazione ossea (tipo zometa), il taceva è usato solo per alcuni tipi di tumori del polmone.
    Oltre alla chemioterapia e ai farmaci per l’osso può essere fatta sia una radioterapia sulle zone più danneggiate (anche a scopo antidolorifico) e sia interventi più cruenti tipo cementoplastica. La cemento plastica però va lasciata a situazioni molto particolari e casi selezionati.
    Cordiali saluti
    Rodolfo Passalacqua

    Rodolfo Passalacqua

    Rodolfo Passalacqua

    ONCOLOGO MEDICO. Direttore del reparto di medicina e oncologia dell’ospedale di Cremona. Nato nel 1954 a Reggio Calabria, si è laureato in medicina all’Università di Messina nel 1979 per poi specializzarsi in oncologia all’Università di Parma nel 1984. È professore a contratto di oncologia presso l’Università di Parma.
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