DOMANDA
Gentilissimo prof.da anni la mia mamma 73enne soffre di cirrosi epatica ,varici esofagee,ipertensione portale e diabete scompensato da qualche anno curato con insulina a tre dosi !Dopo vari esami strumentali in ospedale a Matera per lei hanno programmato a giorni una TACE ebbene in passato ha già eseguito una x l epaticarcinona diagnosticato dopo vari esami ,vorrei sapere in cosa consiste e se veramente può distruggere questo nodulo di cm 4,4 presente nel fegato insieme a piccoli multifocali presenti da tempo.Grazie
RISPOSTA
La TACE, sigla inglese per chemoembolizzazione arteriosa via catetere, è una tecnica di terapia mediante la quale viene infusa nei noduli tumorali una miscela di mezzo di contrasto e chemioterapico, dopo di che il vaso arterioso viene emblizzato in modo da indurre una ischemia (mancanza di afflusso di sangue e quindi di ossigeno al nodulo, inducendo pertanto la necrosi (morte) del nodulo stesso. In un nodulo di 4.5 cm è assai difficile ottenere una necrosi totale ma se vi sono anche altri noduli la tecnica è quella da scegliere comunque. Bisogna sapere che la manovra può avere delle complicanze, alcune frequenti (dolore, febbre, ridotta funzione epatica transitoria) altre rare (formazione di ascessi o lesione di altri organi, come la colecisti). Sottolineo solo l’opportunità che la cosa venga eseguita in modo selettivo (e cioè non un trattamento diffuso a “pioggia” su tutto il fegato), e da radiologo interventista esperto nella tecnica.