rischio contagio?

    DOMANDA

    Salve dottore sono una signora di 41 anni e devo sottopormi ad ecotransesofagea in ospedale e come esami da presentare ho dovuto fare i marcatori per l’epatite, tutto bene sono un soggetto sano ecc, ecc, pero’ poiche’ ho avuto il mio papa’ ammalato di hcv temo un contagio, mi spiego meglio ,ho chiesto a centri privati e nessuno mi ha chiesto questi esami preparatori , l’ospedale si, allora mi chiedo c’e’ rischio di contagio facendo questa ecog? La prego mi spiega cosa e come si effettua quest’ecogtr. Ma in particolare se c’e’ rischio contagio epatite, stamattina sono scappata via dall’osped perche’ mi e’ stato spiegato che la sonda non viene cambiato ma solo disinfettata tra un ecog ed un’altra, a questo punto facciamo l’ipotesi che ci sia stato un paziente affetto da epatite c o altra , quanto tempo occorre affinche’ la sonda sia ben sterilizzata e non piu’ infettiva? ( cioe’ voglio sapere quanto tempo vive il virus dell’epatite se viene a contatto con la sonda o altri attrezzi. )praticamente sono terrorizzata .
    La prego mi aiuti a capire come e quanto si trasferisce il virus dell’epatite.,intanto la ringrazio .

    RISPOSTA

    La ecotranesofagea è una metodica che introduce una piccola sonda ecografica in esofago (come per una esofagoscopia) in modo da osservare meglio l’ambiente endotoracico (es. il cuore). I markers le sono stati prescritti in quanto l’operatore preferisce mettere in coda alla seduta le persone che sono portatrici di infezioni come le epatiti croniche. Oggi in qualsiasi ospedale si attuano protocolli per la disinfezione degli strumenti endoscopici che evitano il contagio da un paziemte all’altro. Stia, dunque, tranquilla ed esegua l’esame che le è stato prescritto.
    un cordiale saluto. mi ricontatti in caso di necessità.
    nicola abrescia

    Nicola Abrescia

    Nicola Abrescia

    Direttore della struttura complessa di malattie infettive e Aids donne dell’ospedale Cotugno di Napoli. Nato a Salerno nel 1947, si è laureato in medicina nel 1974 e si è specializzato in malattie infettive nel 1977. È docente di clinica delle malattie infettive alla facoltà di medicina dell’Università Federico II di Napoli.
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