DOMANDA
Caro Professore,
ho 42 anni , e soffro di paure irrazionali . Da sempre ho paura della psicosi , nonostante decine di medici qualificati mi abbiano visitato , dicendomi che si tratta di paure infondate .
Adesso ho paura che mia figlia, che ha 12 anni e mezzo , possa ammalarmi: queste paure non le esterno ma tendo a patologizzare comportamenti fisiologici e tipici della preadolescenza . Il mio terapueta mi ha detto che se fossi psicotico non saprei di esserlo. Mi puo’ spiegare che significa?
Con grande stima
Mimmo-Bologna
RISPOSTA
Gentilissimo,
come dice lei stesso, soffre di paure “irrazionali”. Nonostante che numerosi medici qualificati le abbiano detto che si tratta di paure infondate, nutre la preoccupazione di precipitare (o essere) nella “psicosi”. Ora sembra estendere le sue preoccupazioni anche a sua figlia che ha 12 anni e mezzo. Ai comportamenti che, come ugualmente dice lei stesso, sono fisiologici e tipici della preadolescenza, tende ad attribuire significati patologizzanti. Il suo terapeuta le ha detto che se realmente lei fosse psicotico non saprebbe di esserlo. Cosa significa questa (corretta, aggiungo io) osservazione? Per capirlo in modo immediato, la invito a considerare questa situazione concreta. Supponga di essere caduto in una buca, in un fosso profondo. Se lei si trovasse dentro il fosso, la buca, vedrebbe solo le pareti intorno a sé, potrebbe toccare solo la terra che la circonda, sentire l’odore del terreno in fondo al quale si trova. Consideri invece la situazione nella quale lei ha solo paura di cadere in una buca, in un fosso. In questa seconda situazione lei tranquillamente può andare per strada, guardare quanto sia ricco il mondo intorno a sé, quanto la vita sia bella, varia, fatta di moltissime cose che può toccare, vedere, annusare, sentire. Ma non è dentro il fosso, non è nella buca. Ha solo paura di cadere nella buca, nel fosso. Invece è fuori. Può vedere e vivere la straordinaria caratteristica per cui ci sono infinite cose che la circondano. Ma se fosse davvero dentro il fosso, non vedrebbe tutto questo: ma solo pareti ripide di terra che la circondano, la imprigionano. Non potrebbe mangiare, dormire, passeggiare, fare tutte le cose infinite che la vita le permette di fare. Ecco, secondo me, la saggia cosa che le ha detto il suo terapeuta significa proprio questo. Lei non è nella fossa, non è nella buca. Perché se fosse dentro la buca, non potrebbe vivere nel mondo così ricco e straordinario nel quale vive. Il mio suggerimento è questo: consideri per un attimo tutte le cose straordinarie che la circondano. Ha una figlia, una creatura alla quale lei ha trasmesso la vita. Lei ha una moglie/compagna con la quale ha avuto sua figlia. Ha appena 42 anni: tutta la vita intorno a sé. Perché non godersi le infinite cose quotidiane della vita? Dalle più insignificanti, come ad esempio bere una tazzina di caffè, alle più straordinarie, come quando è nata sua figlia. La nostra mente è straordinaria anche in questo: che genera i fantasmi delle nostre paure, delle angosce che possono rendere la nostra vita piena di mostri, draghi che possono inghiottirci in un tunnel senza vie d’uscita. Perché abbiamo la fortuna di pensare, di immaginare. Cerchiamo allora di sfruttare questa fortuna. Non buttiamola via come fosse una buccia di limone che ci è servita per insaporare il nostro tè. Tanti auguri a lei e alla sua meravigliosa bambina di 12 anni e mezzo, Luigi Aprile.