Sigaretta elettronica

    DOMANDA

    Salve.
    La contatto perchè vorrei un parere riguardo l’uso di questo prodotto che ormai, piano piano, si sta allargando anche nel nostro paese.
    Io sono un ex fumatore.
    Ho smesso di fumare nel dicembre del 2009 e da allora non ho più toccato alcuna sigaretta proprio perchè sono coscente del fatto che ne basterebbe una sola per tornare nuovamente dipendente da nicotina.
    Lavoro come impiegato e passo 8 ore al giorno in ufficio.
    Ecco il problema è questo:
    Un collega, che sta cercando di smettere di fumare, ha comprato da circa una settimana la sigaretta elettronica e fuma, liberamente e tranquillamente, all’interno dell’ufficio.
    Visto che il “vapore” che il mio collega emette dalla bocca, dopo aver inalato questa sostanza, può essere per via passiva inalato anche da me, le chiedo:
    Può la nicotina presente nell’aria all’interno dell’ufficio darmi nuovamente dipendenza?
    Può essere comunque nocivo il “fumo passivo” di questo prodotto?
    Le chiedo questo perchè ultimamente ho notato che mi è tornata un pò di tosse e anche un pò di mal di testa ma non so se associare questi due sintomi a questa situazione.
    Cosa può dirmi in proposito?
    La ringrazio anticipatamente per i consigli e le auguro una buona giornata.
    Saluti
    Luciano

    RISPOSTA

    Caro Luciano,
    innanzitutto va detto che si trovano attualmente in commercio due differenti tipi di sigarette elettroniche: quelle senza e quelle con nicotina, che nel secondo caso può però essere assorbita in quantità non ben determinate.
    Comunque, secondo Organizzazione mondiale della sanità (Oms) queste sigarette non possono ad oggi essere ancora definite né efficaci né sicuramente innocue, sia che il loro vapore venga inalato attivamente sia che lo si faccia passivamente stando di fronte a chi le sta usando in quel momento.
    Infatti, in attesa che vengano completati tutti gli studi necessari per verificare se funzionano davvero (uno è già stato effettuato dall’Università di Catania e uno è attualmente in corso all’Istituto europeo di oncologia), l’Oms ha preferito mettere precauzionalmente al bando questo tipo di strumento, dichiarando che nessuna prova scientifica dimostra ancora che la sigaretta elettronica aiuti concretamente a smettere di fumare.
    Ma, soprattutto, le sostanze che vengono aspirate possono essere pericolose quasi come quelle contenute nelle sigarette normali. Analisi condotte dalla Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), infatti, hanno scoperto nel liquido delle cartucce, oltre alla nicotina, tracce di diversi principi attivi dannosi, come ad esempio la glicerina, e potenzialmente cancerogeni.
    Infine, un altro grosso limite oltre ai dubbi sulla salute dovuti all’uso delle sigarette elettroniche è che esse mantengono la gestualità e l’inalazione così care ai fumatori, rischiando così di perpetuare indefinitamente il gesto fino allo “sfinimento” e alla conseguente resa.
    Escludo invece che l’esposizione al vapore liberato dalla sigaretta elettronica – anche se del tipo contenente nicotina – nell’ambiente circostante possa farle tornare la sua vecchia dipendenza dal fumo. A proposito: complimenti!
    Cordiali saluti,
    Roberto Boffi

    Roberto Boffi

    Roberto Boffi

    SPECIALISTA NELLA DIPENDENZA DA SIGARETTE. Responsabile del Centro antifumo dell’Istituto dei tumori di Milano. Milanese, nato nel 1961, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università degli Studi del capoluogo lombardo, dove si è anche specializzato in malattie dell’apparato respiratorio. È il responsabile del Centro antifumo dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, e da sempre […]
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