SENO CON ACIDO IALURONICO O STAMINALI

    Pubblicato il: 14 Marzo 2011 Aggiornato il: 14 Marzo 2011

    DOMANDA

    Buongiorno Professore,

    sono una donna di cinquant’anni e vorrei rifarmi il seno.

    Non volendo protesi di silicone,ho sentito che è possibile aumentare il volume ricorrendo all’ acido ialuronico o alle staminali.

    Potrei avere da Lei qualche informazione e consiglio a riguardo?

    Grazie!

    RISPOSTA

    Gentile Signora,

    Le risponde allegandole l’articolo che ho scritto alcune settimane fa per un noto quotidiano:

    “Alcuni ricercatori americani hanno appena avuto successo dove altri avevano ripetutamente fallito: sono riusciti ad isolare nei topi cellule staminali che, trapiantate, generano tessuto mammario in grado di produrre latte.

    La notizia, pubblicata da pochissimi giorni su una autorevole rivista scientifica, ha rapidamente fatto il giro del mondo suscitando un enorme interesse nel pubblico e nella comunità scientifica, soprattutto nei chirurghi plastici, giacché apre nuove prospettive nel campo dell’aumento del seno senza l’uso di protesi.

    Sarebbe un miraggio per molte donne realizzare un piccolo impianto di cellule staminali e vedere aumentare il proprio seno in modo naturale e progressivo, senza un intervento e senza cicatrici – ci riferisce il Dott. Cesare Azzolini, specialista in chirurgia plastica a Milano -; ancora meglio se crescesse un seno”sodo”, di tipo giovanile, costituito cioè da ghiandola mammaria e non da grasso. La prospettiva è certamente molto allettante sia nel campo della chirurgia estetica che di quella ricostruttiva ma, realisticamente, prima di potere realizzare nella pratica clinica una “magia” di questo tipo passeranno ancora vari anni.

    Alcune tecniche di aumento mammario già sfruttano le cellule staminali – spiega il Dott. Azzolini- ma non si tratta, come molti pensano, di un aumento di volume della ghiandola mammaria: semplicemente si incrementano le dimensioni del seno tramite iniezioni di grasso (lipofilling) che viene “arricchito” con cellule staminali. La funzione di queste cellule, ottenute sempre dal grasso del paziente con un particolare macchinario, non è quella di rigenerare la mammella ma quella di ridurre il riassorbimento del grasso iniettato, fenomeno inevitabile quando il tessuto adiposo viene iniettato in quantità superiore a pochi grammi, come è necessario per aumentare il seno.

    La metodica è in uso da un paio di anni ed i risultati ottenuti fino ad ora sembrano promettenti anche se per ogni nuova tecnica bisogna sempre valutare attentamente cosa succederà a lungo termine in riferimento a sicurezza oncologica ed a risultati clinici: possibili inconvenienti che potrebbero insorgere a distanza sono la perdita di volume del seno e quindi la vanificazione dell’intervento per totale riassorbimento del grasso o, se questo fosse parziale ed asimmetrico, problemi di asimmetria di forma e di volume tra le due mammelle.

    I costi ed i tempi chirurgici di un intervento di aumento del seno mediante iniezione di grasso “arricchito” con cellule staminali sono decisamente superiori a quelli di una mastoplastica additiva tradizionale: oltre al costo ed ai tempi del processo di purificazione delle cellule staminali, bisogna anche considerare che vengono effettuati due interventi : una estesa liposuzione per prelevare il grasso e successivamente la sua iniezione per l’aumento del seno.

    Per incrementare di una taglia sono necessari, per ogni lato, circa 150-200 cc di grasso “arricchito” che si possono ottenere aspirando circa 1.500 cc di tessuto adiposo “normale”. Incrementi maggiori richiedono proporzionatamente più grasso. Questa metodica è quindi indicata solo in pazienti con una certa eccedenza di cuscinetti adiposi.

    Sempre nel campo della mastoplastica additiva – continua il Dott. Azzolini – una ulteriore alternativa alle protesi è oggi rappresentata dall’acido ialuronico. Questa sostanza, normalmente presente nel corpo umano, viene riprodotta in laboratorio e viene usata da molto tempo per eseguire microiniezioni che correggono le rughe del viso. Da un paio d’anni circa è stato creato anche un particolare tipo di acido ialuronico che può essere iniettato nel seno per aumentarne le dimensioni.

    Anche in questi casi la selezione della paziente è fondamentale: il seno non deve essere cadente e deve già avere un discreto volume (l’ideale sarebbe una seconda misura di reggiseno) affinché il tessuto mammario esistente possa ricoprire l’acido ialuronico iniettato che altrimenti verrebbe percepito alla palpazione come noduli di consistenza dura.

    Dopo l’intervento, eseguito in una o più sedute in anestesia locale, senza bisogno di ricovero e praticamente senza cicatrici, il risultato è immediatamente visibile. La vita sociale e lavorativa non subiscono particolari interruzioni; nel post operatorio è infatti sufficiente utilizzare un reggiseno conformatore ed astenersi da attività sportive per circa 4-5 settimane. Possibili effetti postoperatori possono essere arrossamento, prurito, dolore, gonfiore e scompaiono in genere dopo un paio di settimane.

    Con questa metodica si può aumentare il seno di circa una taglia ma il risultato è temporaneo: l’acido ialuronico si riassorbe gradualmente e dopo circa 12 mesi, se non prima, si ritorna alla situazione iniziale. Per mantenere il volume raggiunto sono consigliati ritocchi periodici.

    Anche in questi casi la spesa non è trascurabile principalmente a causa dell’elevato costo del materiale da impiantare. Se si considerano poi i costi degli eventuali ritocchi, periodicamente necessari fino a quando si vuole mantenere il risultato, una mastoplastica additiva tradizionale è anche da questo punto di vista sicuramente più conveniente.

    In ogni caso le nuove tecniche di mastoplastica additiva con protesi offrono risultati molto belli, naturali, e di lunga durata con un decorso postoperatorio rapido e praticamente senza dolore.

    In ogni caso, qualsiasi cosa desideriate fare – conclude il Dott. Cesare Azzolini – rivolgetevi sempre a chirurghi con specialità universitaria in chirurgia plastica e che operino in strutture sanitarie qualificate: si tratta sempre di interventi chirurgici che devono essere quindi affrontati con competenza, serietà ed in condizioni di assoluta sicurezza.”

    Cordiali saluti

    Dott. Cesare Azzolini

    Specialista in Chirurgia Plastica