DOMANDA
Salve,
sono un ragazzo di 22 anni e due mesi fa sono andato in pronto soccorso due volte per degli pseudo-svenimenti che si sono rivelati poi esito di attacchi di panico. La seconda volta mi è stata indicata una tc cranio e io, incosciente dei rischi pur bassi, l’ho fatta.
Io sono diventato purtroppo molto ipocondriaco negli ultimi mesi, e leggere le allarmanti notizie sui danni da radiazioni, nonostante le rassicurazioni dei medici radiologi e le basse statistiche mi ha gettato in uno stato di profonda depressione…faccio fatica a dormire, mangio poco, non rido più sinceramente. Ho perso la fortissima gioia di vivere che mi caratterizzava. Sono preoccupato di avere un tumore alla testa in futuro, tra anni, e questa idea mi toglie il piacere di leggere, di studiare, di pensare, di scherzare, di vivere… Non sono mai stato così triste in tutta la mia vita. Non riesco a non pensarci, questo pensiero mi martella la testa dalla mattina alla sera soprattutto mentre studio. In più si aggiungono le altre vecchie preoccupazioni scolastiche e un rapporto coi miei che si va deteriorando. Non riesco a risollevarmi e ho paura di portarmi dietro questa paura per tutta la vita, la paura di aver aumentato anche di pochissimo il mio rischio di tumore e che un giorno qualcosa arrivi e mi porti via.
Cosa posso fare? Mia madre dice di non pensarci ma io non riesco, e so che sono un peso per lei, e mi viene da piangere in qualsiasi momento del giorno…
Grazie per l’aiuto
RISPOSTA
La paura degli effetti della TAC è un nuovo sintomo generato dallo stato di ansia fobica che si è manifestata con gli attacchi di panico. Come tutte le fobie, cioè le paure eccessive per situazioni o oggetti o animali ecc., alla base c’è un tentativo di difendersi dall’ansia che una persona prova per problemi più profondi e coinvolgenti di cui ha scarsa coscienza; spostare questa preoccupazione su situazioni meno rilevanti dovrebbe attenuarne il peso, ma alla fine non è così. La depressione può essere una conseguenza delle difficoltà che sta vivendo.
C’è modo di affrontare questi problemi con efficacia con l’aiuto di uno psicoterapeuta o eventualmente anche con dei farmaci. Non rimandi la decisione di consultare uno psichiatra, per evitare la cronicizzazione dei sintomi.