DOMANDA
Gentile dottore,
sto curando sul lettino i mie disagi che mi accompagnano da sempre (almeno io così ricordo): oscillazioni dell’umore. Adesso sto scoprendo che il mio disturbo è molto più reale di quello che pensavo. Se ho finalmente superato la rabbia per il fatto che NESSUNO ha mai creduto al mio dolore, adesso mi si sta affacciando un’altra paura, dovuta alla presa di coscienza del mio ‘disturbo’.
In altri termini, quando sto bene ho paura di scendere nuovamente negli abissi. I miei momenti distruttivi sono di 2 tipi: 1) rabbia verso tutto 2) depressione cupa. Le crisi sono sempre meno frequenti, ma non sono sparite. Siccome, sto imparando a riconoscere i segnali dell’avvicinarsi di una crisi, ho paura che questo disturbo mi accompagnerà per tutta la vita e, quando ho un’avvisaglia, vivo nell’angoscia del presentarsi della crisi. Un po’ come le crisi di emicrania con aura…
Non ho una domanda, avevo solo bisogno di parlarne, visto che a parte il mio dottore, DI QUESTE COSE NON POSSO PARLARE CON NESSUNO (giustamente)
RISPOSTA
Sarei piuttosto ottimista per il fatto che riconoscendo la concretezza di questi disturbo, lei sta facendo sempre più pass in avanti e non nega più quel che, immagino, negasse a se stessa. So che è doloroso, ma salutare affrontare con coraggio i propri fantasmi. Quando si accende la luce i fantasmi di solito scompaiono. Ci vuople tempo, è vero, ma ne vale la pena, perchè la vita lentamente prende un senso che da soddisfazione. Nessuno meglio del suo psicoanalista potrà dimostrarglielo
buone cose
roberto.pani@okeysalute.it