CAPIRE UN UOMO

    DOMANDA

    Gentile Dottoressa,
    ho 42 anni e due anni fa ho conosciuto un uomo.
    L’ho conosciuto perchè lo incontravo nel negozio dove lavorava e me lo ritrovavo davanti per un incontro “casuale”. Ci siamo presentati e la cosa è andata avanti così con saluti, sguardi e sorrisi. Poi non l’ho visto più perchè non lavorava più li, e non mi ha mai più cercato. L’ho incontrato dopo un po’ di mesi per caso e abbiamo deciso di uscire per conoscerci meglio come amici. L’incontro è stato abbastanza normale io non ho forzato la mano oltre l’amicizia, non ho sfoggiato look appariscenti o troppo sexy e abbiamo parlato del più e del meno e lui mi ha esternato alcuni problemi di lavoro e mi sono sorpresa che ne parlasse con me.
    Ci siamo lasciati amichevolmente con un bacio sulla guancia e con l’intenzione di risentirci per un favore che mi ha chiesto.
    Dopo una settimana non si è più sentito e, con la scusa di quel favore, l’ho contattato con una e-mail. Dove sbaglio?
    Grazie

    RISPOSTA

    Spesso si tende a dare un peso eccessivo ai comportamenti degli altri forse per un bisogno di affetto che non necessariamente può essere corrisposto. Il tempo disambigua le intenzioni degli altri.

    Grazia Attili

    Grazia Attili

    ESPERTA IN RAPPORTI GENITORI-FIGLI E DI COPPIA. Professore ordinario di psicologia sociale all’Università La Sapienza di Roma. Insegna nei corsi di laurea di Sociologia e di Scienze e tecniche del servizio sociale del dipartimento di Scienze sociali dello stesso ateneo romano, dove dirige anche l’unità di ricerca “Attaccamento e sistemi sociali complessi”. Conduce da anni […]
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