sintomi attribuibili al linfoma?

    DOMANDA

    Buongiorno dott. Angelucci, nella sua precedente risposta mi ha chiesto giustamente quali sintomi accusa il mio compagno. Dopo la biopsia del linfonodo inguinale sx (il più grosso rispetto ad altri due presenti bilateralmente e uno nuovo ingrossatosi nei giorni successivi alla biopsia), sono andati acuendosi forti e intermittenti dolori al testicolo sx, e alle reni, con fastidiosi bruciori all’uretra durante la minzione. Da visita urologica, oltre a varicocele test. dx, non è stato riscontrato nulla. Tuttavia, i problemi persistono. Ora, del linf. foll. g.1 sappiamo ben poco, i medici provvederanno a stabilirne la stadiazione, ma v’è una cosa che vorrei chiederle: come mai in certi gradi di stadiazione si preferisce lasciare l’individuo senza terapia? Perché aspettare che il tumore si sviluppi? E se uno ha anche altre patologie? La somministrazione degli anticorpi monoclonari è in uso? Vale per ogni stadio della malattia o solo per quelli più aggressivi, e per alcuni pazienti? Grazie

    RISPOSTA

    Gentile signora provo a rispondere alle sue domande le ricordo però che discutere i sintomi e fare un programma terapeutico senza aver visto il paziente riflette solo una visione generale della malattia. Il giudizio definitivo sulla interpretazione dei sintomi e la scelta terapeutica spetta sempre e solo al medico che visita il paziente:

    1. sintomi. Il varicocele giustifica i sintomi descritti che probabilmente non sono da attribuire al linfoma. Probabilmente c’è anche una eretrite.

    2. ci sono dei linfomi (anche il linfoma follicolare G1) in cui, se asintomatici e in certi stadi, si preferisce non trattare subito il paziente. Questo perchè queste malattie sono caratterizzate da un andamento indolente anche per lunghissimo tempo. Questo atteggiamento si chiama in gergo “wait and watch” che significa aspetta e guarda. In queste situazioni è dimostrato che un atteggiamento aggressivo precoce non cambia la prognosi anche perchè si tratta di neoplasie poco responsive. Personalmente posso dirle che seguo diversi pazineti da anni senza terapia con una situazione stabile. Le ribadisco che questa è una discussione solo teorica e generale.

    Emanuele Angelucci

    Emanuele Angelucci

    TUMORI DEL SANGUE. Direttore del dipartimento di oncologia medica all’ospedale oncologico Armando Businco di Cagliari. Nato nel 1958, si è laureato all’Università degli Studi di Bologna. Si è specializzato in ematologia, in oncologia clinica e in medicina interna all’Università degli Studi di Ancona. È anche direttore della struttura complessa di ematologia e trapianto di midollo […]
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