29 mesi: niente frutta e verdura e piange la notte

    DOMANDA

    Salve Dott, volevo chiederle un parere riguardo al mio bimbo di 29 mesi.

    Prima di tutto volevo avere il suo parere su quello che mangia: da piccolo mangiava pezzi di frutta e verdura. Poi dai 18 mesi ha deciso di non volere piu’ pezzi ‘visibili’ nei pasti quindi ora devo macinare tutto. Mangia pasta col sugo (con carne) e verdure macinate o risotti e la frutta la mangia a pure’. Zuppe no. Ma tutto deve presentarsi come dice lui, ovvero la pappina di frutta comprata, perche’ se la faccio io in casa non la vuole. Analizza il cibo meticolosamente e poi decide se assaggiarlo o meno. Quello che mi frustra e’ che non vuole assaggiare nulla! Spesso penso che se assaggiasse gli piacerebbe pure. Mi dicono di non dargli altre opzioni e quindi di farlo andare a letto senza cena (detto questo poi beve ancora il biberon, circa 200ml di latte). Cosa posso fare?

    La seconda domanda riguarda il sonno: fa ancora un pisolino di circa 1/1.5 ora al giorno ma spesso lo sveglio perche’ altrimenti non va a letto alle 20h. Anche in questo campo, fino ai 18 mesi ha dormito bene, magari si svegliava 1-2 volte nella settimana e con una carezza tornava a dormire . Ora invece spesso si sveglia 1-2 volte OGNI NOTTE e dobbiamo andare in camera sua ad accarezzarlo o non si riaddormenta. Piange. Abbiamo anche provato a lasciarlo piangere ma dura a volte oltre 1 ora! Qual’e’ il metodo giusto? Lasciarlo piangere per varie notti cosi’ impara o andare li da lui ogni volta e sperare che cambi?

    Grazie!

    RISPOSTA

    Gentile Signora Anna,
    la parte in qualche modo più facile da affrontare, a mio giudizio, è la prima, quella relativa all’alimentazione.
    Non c’è dubbio che i consigli sinora ricevuti sono giusti, ovvero voi dovete guidare la qualità dell’alimentazione, e suo figlio (entro limiti massimi che siano corretti per la sua età) è libero di decidere le quantità. Ovvero, traducendo: mamma, o chi per lei, decide cosa c’è in tavola, e il bambino decide se mangiarla o meno, o se mangiarne solo una parte.
    Ma questo può funzionare solo se contemporaneamente si attuano altre strategie di comportamento.
    La più importante è che non devono esistere compensazioni: se il bimbo salta il pranzo perché non è fatto secondo i suoi desideri, padrone di farlo, ma certamente non può poi, magari dopo mezz’ora, venire a chiedere un biscotto, una merenda o del latte, perché ha fame… Mangerà al pasto successivo, che – anch’esso – non deve essere compensatorio, cioè non deve essere in quantità maggiore del normale.
    La seconda è che a 2 anni e mezzo il latte serale, e soprattutto in quelle quantità, non è certamente più necessario. Se proprio ce n’è bisogno per favorire l’addormentamento, 40-50 ml sono sufficienti, naturalmente senza né biscotti né zucchero o miele.
    La parte più complicata è quella relativa al sonno, ma io la riallaccerei a quella alimentare. Non perché le due cose siano collegate dalla fisiologia, ma perché mi stupisce che entrambi i problemi siano iniziati intorno ai 18 mesi. Direi, ad occhio, che a quell’epoca è successo, o iniziato, qualcosa che ha rappresentato uno stress per suo figlio e che tuttora, forse, non è stato risolto… Può trattarsi di qualsiasi cosa, da uno screzio, più o meno superato, in famiglia al cambio della tata, all’ingresso all’asilo nido, a un trasloco, alla ripresa del lavoro per mamma, ecc. Non lo so, non sono in grado di dirlo, non conoscendovi, ma qualcosa è certamente successo, il momento d’inizio contemporaneo di entrambi i problemi è troppo evocativo in questo senso!
    Cercate allora di capire cosa può essere stato e, ove possibile, di porvi rimedio. Se l’evento stressante non è recuperabile (spero non si tratti di questo, ma un lutto o una separazione certamente non lo sono) potrebbe essere necessario l’intervento di uno psicologo infantile per aiutarlo – e aiutarvi – a superare questa fase.
    In bocca al lupo!
    Prof. Andrea Vania – Pediatra Nutrizionista

    Andrea Vania

    Andrea Vania

    ESPERTO IN NUTRIZIONE PEDIATRICA. Prof. Andrea Vania, specialista in Pediatria con quarantennale esperienza in alimentazione in età pediatrica (0-20 anni) e in adolescentologia. Già Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma
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