DOMANDA
gentilissima dottoressa ,
malgrado pensavo che il mio caso non fosse così grave , sono arrivata al punto da giocare fino al’ultimo centesimo. ho iniziato giocando occasionalmente , poi sempre piu speso fino ad arrivare a giocare una volta anche piu di un stipendio . mi vergogno del stato in cui sono arrivata , ho mentito per giocare , ho rubato per giocare , mi sono trascurata per giocare … adesso sono arrivata al limite. ho provato piu volte a smettere , ho fatto persino 4 mesi a non toccarle però sono ricaduta nella tentazione . quando sono davanti a una slot machine mi cambia totalmente , diventa una cosa ingestibile ed in testa mi frulla solo : adesso vinco! nei ultimi 2 mesi non faccio altro che giocare per ”recuperare ”. oggi ho avuto un’altra ricaduta che mi ha messo k.o. basta davvero ! non mi godo la vita per niente , ho la testa solo la. voglio curare questa malattia prima di perdere tutto quello che ho . ci sono centri che posso frequentare al pomeriggio dopo il lavoro ?? oppure mi devo per forza internare in un centro?
grazie e colgo l’occasione per porgerle distinti saluti !
RISPOSTA
Gentilissima Signora,
Immagino quanto tutto questo sia difficile da vivere.
Quando si soffre di una dipendenza, si oscilla rapidamente dalla sensazione di controllo (riesco a smettere da sola) al completo discontrollo quando si è vicini all’oggetto di dipendenza (gioco) ed ogni volta, dopo aver giocato, ci si ritrova senza denaro e pieni di vuoto, vergogna, senso di colpa, angoscia. Di fronte a queste emozioni così dolorose, per quanto ci si sia detti “non gioco più, questa era l’ultima volta”, la soluzione torna ad essere il gioco, spinti dall’illusione patologica di poter recuperare il denaro… come se una vincita potesse risolvere tutto il male dell’anima. Sappiamo bene che la realtà è ben diversa, visto che anche quando si vince si rigioca tutto, sperando che la fortuna sia dalla nostra, e alla fine si perde tutto di nuovo.
Credo che sia cambiato qualcosa in Lei, dal momento in cui mi scrive.
Ha provato a smettere e vi è riuscita per 4 mesi ed è stata molto in gamba. Solo, immagino si sia concentrata a non giocare (lontano dalle slot machine, pochi soldi in tasca, ricerca di distrazioni, filare subito a casa dopo lavoro…) non accorgendosi che le ferite emotive che hanno causato il problema di gioco, in aggiunta al senso di disvalore che si accumua giocando, hanno continuato a sanguinare. Così, ad un certo punto, ha sentito la spinta irrefrenabile a tornare a giocare, per sentire di nuovo qualcosa che le togliesse il dolore.
Ora, a questo problema c’è una sola soluzione, quella che ora ha deciso di cercare: chiedere aiuto.
Sono certa che troverà nella Sua zona un gruppo di auto aiuto in cui poter trovare altre persone che hanno il Suo stesso problema e con cui potrà condividere le difficoltà; Le daranno consiglio, calore, comprensione e non giudizio, ed altrettanto potrà regalare Lei a loro.
Inoltre, potrà chiedere aiuto al SerD della Sua Zona o ad un/a collega psicoterapeuta (preferibilente cognitivo-comportamentale) che possa aiutarLa a comprendere come mai si è ammalata, quali dolori hanno causato la sua ricerca di emozioni legate al gioco e come potersi prendere cura di sé e chiedere cura alle persone significative della Sua vita.
Spero che questo momento rappresenti un nuovo inizio per Lei; in bocca al lupo!
Dott.ssa Serena Valorzi