DOMANDA
Salve Prof.,
sono un ragazzo di 21 anni, in cura presso un centro cefalee. Le descrivo brevemente il mio problema: da circa 8 anni soffro di quella che poi ho scoperto essere emicrania con aura; prima gli attacchi erano molto sporadici (meno di uno l’anno), ora invece (gradualmente nel tempo), siamo arrivati anche a 3-4 al mese.
Un anno e mezzo fa, ho fatto fMRI encefalica, tutto nella norma. Ho praticato un Eco-Doppler Transcranico (con ”bolle”) che referta quanto segue: presenti HITS con effetto “tendina” dopo manovra di Valsalva, test positivo per PFO(non attuali indicazioni alla chiusura percutanea del difetto). Successivamente al doppler transcranico, ho fatto la ricerca di mutazioni genetiche e presento una doppia eterozigosi all’MTHFR (C677T, A1298C). Terapia di acido folico per lieve iperomocisteinemia. Assumo Cardioaspirin 100mg, Maxalt 10 RPD all’occorrenza.
Sono un soggetto sportivo, pratico attività agonistica regolare, e gli episodi di aura iniziano quasi sempre con il termine di un allenamento particolarmente impegnativo (o in periodi di forte stress, ad esempio sotto esami universitari). Ho fatto terapia preventiva con il Laroxyl, con il quale sono riuscito a ridurre la frequenza degli attacchi a 1 al mese (sempre tutti con aura), ma ho deciso di sospenderla poichè accusavo eccessiva stanchezza e senso di stordimento di giorno.
Le scrivo per sapere se ci sono altre strade da intraprendere, poichè questi mal di testa sono per me molto limitanti, tanto dall’avermi costretto a sospendere l’attività fisica agonistica, e se sarebbe (alla luce di tutto ciò) opportuno rivalutare una chiusura percutanea del FOP.
Cordialmente,
Samuele
RISPOSTA
Gentile sig. Samuele,
direi di rivalutare eventualmente qualche altro trattamento sintomatico per l’attacco visto che la frequenza è bassa. Non servono ulteriori esami. Il Laroxyl non ha motivo particolare di essere assunto . Eventualmente mi ricontati (neuronet@me.com)