FEBBRE PERSISTENTE 4

    DOMANDA

    VOLEVO AGGIUNGERE, A TALE QUADRO CLINICO, LA PRESENZA DI UN’ERNIA SCROTALE MONOLATERALE(di circa 10cm di diametro); A SUO AVVISO, E’ POSSIBILE/CONSIGLIABILE UN’INTERVENTO IN UN SIMILE CONTESTO?

    Risposta

    Egregio Signore,

    la valutazione dell’ernia iinguino-scrotale è di pertinenza del chirurgo.

    In linea di massima sarebbe da operare perché potrebbe complicarsi e gli interventi oggi si fanno in day-hospital in anestesia locale.

    Distinti saluti.

    Prof. Riccardo Volpi

    SEGUE…

    ABBIAMO EFFETTUATO UNA VISITA DA UN MEDICO CHIRURGO, CHE SOSTIENE CONVENIENTE (forse per lui..sostengo io..) ESEGUIRE NELLO STESSO MOMENTO, CON UN UNICA ANESTESIA TOTALE, L’INTERVENTO ALL’ERNIA E UN’INTERVENTO DI LAPAROSCOPIA AL COLON, PER RIMUOVERE LA FORMAZIONE SOSPETTA;

    LA SUA TESI, (anche se l’anestesia è rischiosa) E’ CHE LA FORMAZIONE AL COLON (a detta di molti che lo hanno visitato, di vecchia data) POTREBBE ESSERE INVECE DI NATURA MALIGNA E QUINDI PROLIFERARE CON EFFETTI NEFASTI IMPREVEDIBILI.

    A SUO AVVISO, NON E’ PIU’ PRUDENTE PROCEDERE PER GRADI, OPERANDO L’ERNIA IN ANESTESIA LOCALE (meno rischiosa) E DOPO EFFETTUARE LA COLONSCOPIA (non eseguibile, allo stato attuale, causa la presenza dell’ernia) E QUINDI L’ESAME ISTOLOGICO / BIOPSIA PER CHIARIRE LA NATURA DELLA FORMAZIONE, E DOPO EVENTUALMENTE, IN CASO AVVERSO, EFFETTUARE L’INTERVENTO AL COLON?

    RISPOSTA

    Egregio Signore,

    farei valutare il rischio operatorio all’anestesista e al chirurgo e solo in base a quello deciderei. Noi internisti ci affidiamo alla professionalità di chi compie l’atto chirurgico, dopo aver attentamente valutato le co-morbidità di nostra competenza ai fini dell’intervento.

    Distinti saluti.

    Prof. Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Riccardo Volpi

    Professore associato di medicina interna all’Università degli Studi di Parma. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università degli Studi di Parma dove si è anche specializzato in endocrinologia e malattie del ricambio e in medicina interna. È responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia e andrologia medica al dipartimento onco-emato-internistico dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma.
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