DOMANDA
Gentile Dottore, La leggo spesso e apprezzo molto il Suo modo garbato di rapportarsi con noi lettori/pazienti, perciò mi complimento.
Sono un uomo di 32 anni 183 di altezza per 76 kg di peso. Faccio palestra 2-3 volte a settimana e cerco come meglio posso di stare attento a cosa mangio. Purtroppo a volte cedo a raptus in cui posso tranquillamente far fuori una torta da solo. Onestamente quello che vorrei cercare é di eliminare un po’ di grasso addominale, ma so bene che dovrei limitarmi nel consumo dei dolci e degli alcolici (fine settimana).
Le chiedo perciò dei chiarimenti circa gli abbinamenti da fare per evitare i picchi glicemici durante il giorno. E’ vero che il riso puo’ essere consumato al posto della pasta, basta che sia accompagnato da verdura? Per verdura si intendono anche i pisellini cotti? Va bene questa associazione? Posso inoltre consumare come carboidrato della polenta precotta condita con un filo di olio magari accompagnata da proteine? Quello che non mi é chiaro sull’associazione da fare con carboidrati + proteine per limitare l’indice glicemico, é il fatto che comunque consumandoli cotti, questo per forza dovrà essere alto. Mi puo’ chiarire come orientarmi?
La ringrazio molto !
RISPOSTA
Grazie del messaggio, caro lettore, che mi ha fatto molto piacere.
L’abbinamento a cui lei fa riferimento (carboidrati+proteine), nel caso in cui le proteine siano vegetali, appare ottimo, in quanto in tal modo riesce a fornire all’organismo tutti gli aminoacidi di cui abbiamo bisogno. Inoltre, se i cibi sono ricche in fibre (ad es., pasta e pane integrale, legumi), determinando un minor e più lento assorbimento dei carboidrati, la glicemia post-prandiale aumenta, ma con un picco minore.
Quando ha i raptus, se li goda. Del resto anche Seneca diceva “Semel in anno licet insanire”. In tal modo il messaggio arriva al cervello, aumenta la serotonina e con essa il buonumore. Il compromesso è nel considerarlo come un pasto sostitutivo. In altri termini, in quell’occasione, non mangi altro.