DOMANDA
Buongiorno Dott. Abrescia, mi rivolgo a Lei in quanto ho un dubbio che mi attanaglia e che purtroppo non riesco a risolvere. Sono una ragazza di 27 anni e tra gennaio e febbraio ho tradito il mio compagno con un partner di cui non conosco lo stato sierologico e con cui purtroppo ho avuto rapporti non protetti.
Premetto che ho sempre sofferto di sindrome del colon irritabile e afte ma proprio in concomitanza di quei rapporti ho avuto intensificazione degli episodi di diarrea, così ho fatto esami del sangue e a febbraio i valori di VES erano a 46(max 22) e gammaglobuline a 1,52 (max 1,35). Ho fatto poi ecografia addominale e tutto è nella norma. Ho rifatto poi esami del sangue a marzo e VES era a 50 e gammaglobuline a 1,56. A metà marzo poi mi sembra di avere linfonodi gonfi e mi appare un piccolo puntino rosso isolato vicino all’ascella che dura 48 ore, mi convinco quindi che tutti questi sintomi più gli esami del sangue siano segni di SIEROCONVERSIONE. Cado quindi in uno stato di ansia e depressione, continuo con la diarrea e ho una grossa afta sulla lingua, faccio test HIV a 40 giorni di terza generazione, NEGATIVO. Intanto rifaccio esami del sangue ad aprile e la VES è scesa a 36 e le gammaglobuline a 1,40, faccio anche ecografia dei linfonodi al collo e non risulta niente di anomalo. Intanto faccio altri test a 70, 88 e 116 giorni presso strutture pubbliche e tutti risultano NEGATIVI.
Ora, secondo lei i sintomi e i valori degli esami sono riconducibili ad HIV?
Grazie.
RISPOSTA
cara stellina, dovrebbe, per maggior tranquillità, ripetere un ultimo test a sei mesi dall’ultimo rapporto. I sintomi che ha avuto sono assolutamnente aspecifici e non fanno assolutamente fare la diagnosi di sieroconversione per HIV.
Un caro saluto
nicola abrescia