DOMANDA
Buongiorno dottore ho 60 anni e ho il sospetto di avere problemi con la muffa nera che si trova sulle pareti casa ma anche tra le pagine dei libri, tra le carte nei cassetti, vecchie foto ecc. Quando ho un contatto ravvicinato la reazione è immediata: produco catarro bianco che spesso mi provoca un abbassamento repentino della voce, forte bruciore alla bocca, spesso anche agli occhi e difficoltà nella respirazione.Ho fatto varie prove ed ho sperimentato parecchio prima di arrivare a questa conclusione e quest’anno, con le interminabili giornate di pioggia, la muffa non è certo mancata e il tasso di umidità ha superato spesso il 95%. Ho cercato di eliminarla: sulle pareti, con la candeggina ma sulla carta non ho trovato rimedi. Sto bene all’aria aperta e in camera da letto poichè si trova al piano superiore. Normalmente i sintomi spariscono con l’inverno ma quest’anno, con le finestre chiuse e il riscaldamento sembrano peggiorare per stare meglio devo uscire di casa. Ora, oltre al bruciore si sono aggiunte anche delle bolle dolorose in bocca e da recenti test del sangue risultano alterate le transaminasi, quindi ne deduco che anche il mio fegato mi sta inviando dei segnali. Ho scoperto che questa muffa si chiama stachybotrys chartarum. Ho fatto dei test allergologici naturalmente con esito negativo perchè questo tipo di muffa non si trovava nella lista. Vorrei sapere perchè non è considerata nei test e qual è il percorso che mi consiglia di seguire. Cordiali saluti
RISPOSTA
Gentile Lettore,
lo Stachybotrys chartarum è un micofita di recente identificazione come fonte di allergeni indoor. Diversi studi sono stati pubblicati, ma al momento nessuna azienda produttrice di diagnostici per l’allergia dispone di un test ad hoc. La specie appartiene tra l’altro ad una famiglia molto diversa da altre muffe indoor come gli Aspergillus e i Penicillium, e quindi non è sostituibile con quest’ultimi nell’iter diagnostico.
In ogni caso deve considerare che la presenza massiccia di muffe in un ambiente confinato può far insorgere diversi tipi di patologia respiratoria tra cui anche l’allergia mediata dalle IgE. Le altre sono una sindrome da irritazione dovuta al rilascio di endotossine (quindi non è un meccanismo immunologico) e la polmonite da ipersensibilità che è però mediata dalle IgG. Anche in quest’ultimo caso non è disponibile il diagnostico specifico.
Lei ha però la necessità di controllare i suoi sintomi in primis riducendo l’esposizione alla muffa. Gli interventi attuati non sono evidentemente sufficienti. Soprattutto se è stata attaccata la carta da parati, dovrebbe rimuoverla. Un intervento utile da combinare con la rimozione attiva delle muffe mediante pulizie approfondite soprattutto con l’uso dell’aspirapolvere filtrato, è l’abbattimento dell’umidità interna. Nelle giornate di bassa umidità esterna può ottenere un buon risultato con la ventilazione prolungata degli ambienti. Quando non è possibile sia per l’elevata umidità esterna sia per le basse temperature le consiglio di munirsi di un deumidificatore. Ce ne sono diversi modelli in commercio. Considerando che deve tenerlo funzionante a lungo oltre che efficiente deve sceglierlo silenzioso. Le consiglio anche di munirsi di un igrometro per avere i valori esatti e interrompere la deumidificazione quando misurerà il 50-60%. Limiti inoltre di umidificare attivamente l’ambiente togliendo le vaschette dai caloriferi e incanalando i vapori della cucina e del bagno all’esterno.
La sintomatologia attuale va indubbiamente controllata con una opportuna terapia farmacologica.
Cordiali saluti
Adriano Mari