tosse forte

    DOMANDA

    Gentile dottoressa,
    grazie per l’attenzione. Mio figlio ha quasi 4 anni, e’ un bimbo sano, sereno, spero bene seguito. A settembre ha iniziato, per 3 ore al giorno, la scuola materna senza mai prima frequentare nido o altro. Da quel momento si stanno susseguendo virus intestinali o alle vie respiratorie. Il nostro pediatria associa questa frequenza, che mai era apparsa prima, alla nuova vita sociale del bimbo, ed eravamo abbastanza preparati. Ora: non ci preoccupa molto l’alternarsi di raffreddori e relative rapide giornate di febbre. Matteo reagisce bene. Il problema e’ la tosse che mai lo lascia, giorno e notte. E’ costante, secca, talvolta con un suono meno stizzoso e apparentemente produttiva. Quando l’attacco e’ forte Matteo vomita anche un po’, spesso rimettendo muco biancastro. La notte, ed e’ questo il peggio, subisce attacchi anche di un’ora. Non gli abbiamo mai dato nulla se non, su prescrizione del dottore, un cucchiaino di paracodina. A volte efficace , altre no. Per completezza, la casa e’ arieggiata, mai aria secca, nessuno fuma, non ci sono animali, usiamo biancheria esclusivamente in cotone.
    Siamo preoccupati perché il bimbo soffre, specie di notte, e riposa male. In alcuni casi, non mangia volentieri perché dice che la tosse gli fa passare la fame (di solito e’ molto appetente).
    Posso chiederLe che ne pensa? Che ci consiglia?
    Di nuovo grazie, cordiali saluti. Emidio

    RISPOSTA

    Gentile mamma, un bambino che è stato bene per i primi 4 anni di vita e che manifesta episodi infettivi subentranti da quando frequenta la comunità, non è solitamente un bambino con serie patologie sottostanti. Gli episodi diminuiranno come intensità e frequenza nel corso degli anni successivi per poi risolversi, generalmente, in età scolare.
    Ciò che la preoccupa attualmente è la tosse, costante, poco produttiva, diurna e, soprattutto, notturna, che disturba il sonno del bambino.
    Questo sintomo, assai comune in età pediatrica, è spesso legato ad uno scolo di catarro dal naso verso il rinofaringe. I bambini si infettano partendo dal naso e proprio dal naso inizia la prima risposta difensiva, con iperproduzione di muco. A questo si aggiunga che i bambini non sanno (e non vogliono) soffiare il naso e che spesso lo stesso non viene lavato regolarmente. La conseguenza è che il catarro iperprodotto scola in faringe, in particolare durante la posizione sdraiata, e crea tosse, talora seguita da vomito catarrale, come nel suo caso. Importante è una costante e quotidiana igiene del naso, con lavaggi a base di soluzione fisiologica (almeno 20 ml per narice), 1-2 volte al giorno e sicuramente prima di coricarsi. Con questi semplici rimedi vedrà che la situazione cambierà significativamente.
    Cordialmente.
    M.F.Patria

    Maria Francesca Patria

    Maria Francesca Patria

    ESPERTA IN PATOLOGIE ALLERGICHE E RESPIRATORIE. Dirigente di primo livello e responsabile dell’ambulatorio di allergologia e pneumologia pediatrica presso la clinica pediatrica De Marchi della Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore, Policlinico di Milano. Nata a Milano nel 1965, si è laureata in medicina nel 1990 per poi specializzarsi in pediatria nel 1994 e in […]
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