prostata infiammata o carcinoma?

    Pubblicato il: 4 Luglio 2011 Aggiornato il: 4 Luglio 2011

    DOMANDA

    Buonasera Dott. Le scrivo in merito ad un problema che mi attanaglia da piu’ di un pese, esordio con fastidi perineali, e frequenze minzionali aumentate rispetto alla mia norma, con sensazione di averla sempre in cima!, mi reco dal curante, che senza neanche visita rettale, sulla base di quanto riferito, mi diagnostica una prostatite. Mi cura con antibiotici levoxicin gr 500 una al di, e aulin supposta da 200gr alla sera. dopo 20 g di cura migliora nettamente da subito l’urgenza minzionale e

    Adesso inizio a preoccuparmi, perchè se ne sente tante, e vorrei capire Lei nel mio caso e con la sua esperienza cosa farebbe? grazie e buon lavoro Dottore.

    RISPOSTA

    Buongiorno ,

    La presenza di calcificazioni nella prostata non e’ un dato preoccupante ma indica dei processi infiammatori pregressi ormai risolti con esito in fibrosi o calcificazioni . Il dato negativo e’ che sulle calcificazioni i farmaci non arrivano ne agiscono e quindi i disturbi a loro riferibili non sono risolvibili .

    Quello che si può fare e’ prevenire ulteriori calcificazioni da processi infiammatori attivi ricorrenti . In fase acuta la terapia da lei indicata con FANS per supposte e’ efficace . Successivamente per il mantenimento si possono associare alfa1 bloccanti e serenoa repens , un estratto vegetale con azione antinfiammatoria prostatica specifica .

    Da controllare sempre valori PSA che devono essere inferiori. 2.5 ng/ml , uroflussometria e residuo post minzione.

    Saluti

    Prof Alessandro Sciarra

    Prostate Unit

    Policlinico Umberto I

    Universita’ Sapienza

    ROMA