DOMANDA
Ill.mo Prof. Dr. Pacini,
le chiedo una sua valutazione in merito alla situazione clinica di mio padre.
Ha 70 anni e quasi tre anni fa gli è stato diagnosticato un k tiroideo follicolare con metastasi vertebrale in C6. Ad Aprile 2012 è stato sottoposto a tiroidectomia totale . Sono seguiti due cicli di terapia radiometabolica con I131 per un totale di 350 MCi, cui dovrà seguire un terzo prenotato per il 16 Dicembre p.v. e continuazione della terapia con acido zoledronico.
Gli ultimi esami ematochimici: TSH 0,787 mcU/ml; FT3 3,70 pg/ml; FT4 1,59 ng/dl; Tireoglobulina 500,00 ng/ml con anticorpi anti-tireoglobulina negativi.
Dall’ultima RMN cervicale con MDC (di circa 2 settimane fa) risulta ancora lesione a carico della lamina di C6 (già trattata a suo tempo con radioterapia) che appare erosa e con presenzadi materiale carnoso, inoltre si evidenziano nuove localizzazioni anche in C5 e C7.
La mia domanda è questa: è possibile che dopo 2 cicli di terapia radiometabolica non ci siano miglioramenti a livello di riduzione delle metastasi ossee (anzi progressione della malattia)? Conviene continuare con tale terapia nonostante la scintigrafia total-body con iodio 131-I continui ad evidenziare aree di ipercaptazione a livello vertebrale? E’ possibile, eventualmente in futuro, provare con la Target Therapy (somministrazione di Sorafenib per il quale si è recentemente concluso lo studio di fase III DECISION)?
Le sarei molto grato se potesse esprimere un suo parere in merito.
RISPOSTA
La terapia con radioiopdio va sempre continuata quando c’è evidenza di buona captazione del radioiodio, anche se raramente porta alla scomparsa delle metastasi, specialmente quelle ossee, ma in genere solo ad un arresto della crescita. Nel caso di significativa progressione nonostante la terapia con radioiodio, possono essere considerate altre terapie, locali o sistemiche, a seconda dei casi.