DOMANDA
Gentile dott.Optale, ho 20 anni e sono fidanzata da 7 mesi con un ragazzo di 19 anni che amo moltissimo e dal quale sono ricambiata con altrettanto amore.Il nostro unico problema è che non riusciamo a fare l’amore, ci abbiamo provato una volta e da allora non abbiamo più tentato per timore di un’ulteriore delusione. Non siamo vergini,siamo entrambi reduci da storie fallimentari, che in parte ci hanno segnato. La nostra sessualità si limita al sesso orale ma solo da parte sua, perchè io, non avendolo mai fatto, sono molto spaventata all’idea, temo di essere giudicata, di non essere abbastanza brava, di sentirmi rifiutata.Il mio ragazzo non mi forza, mi rassicura e mi dice sempre di provare solo quando mi sentirò pronta. Egli mi ha confessato di non riuscire a fare l’amore con me in quanto teme che, se si dovessero presentare dei problemi in quell’ambito, io potrei lasciarlo e allontanarmi da lui, proprio come fece la sua ex ragazza. Non che lui non mi desideri, anzi! Ha molte erezioni quando siamo in intimità ma non si spinge oltre, la paura lo blocca. Ed io, essendo profondamente emotiva, vedendolo così timoroso e agitato , mi agito di conseguenza e tutto ciò complica la riuscita di un rapporto completo. Secondo Lei è un problema che si supera spontaneamente con il tempo? è così grave oppure rientra nella normalità? Cosa posso fare per tranquillizzarlo?
La ringrazio in anticipo per la sua gentile risposta.
Distinti Saluti,
Elena
RISPOSTA
Gentile giovane Lettrice, le problematiche che lei mi espone sono spesso presenti nei primi rapporti sessuali. Tuttavia la paura del fallimento e quella conseguente di perdere l’amata possono favorire l’instaurarsi di un circolo vizioso evitante il rapporto penetrativo. Anche le vostre precedenti storie sentimentali fallimentari con risvolti anche sulla vostra sessualità non vi aiutano. L’ansia del suo giovane uomo si associa alla sua ansia, favorendone una crescita esponenziale. Questa vostra particolare situazione spesso non si risolve spontaneamente col passare del tempo. Credo sia più opportuno consultare uno/a psicosessuologo della sua zona per “tranquillizzarvi” e aiutarvi a risolvere questo problema prima che si cronicizzi. Farsi aiutare è anche un indice di consapevole responsabilità verso se stessi e il partner.
Cordialmente, Gabriele Optale Direttore Centro Regionale Veneto per i disturbi sessuali ASL 12 Mestre.