Come far addormentare un bambino di 15 mesi

    DOMANDA

    Egregio dottore, sono la mamma di un bimbo di quasi 15 mesi che, con il passaggio – ormai un anno fa – dalla culla al lettino, ha difficoltà nel prendere sonno la sera.
    Il quadro d’insieme è questo: sveglia alle 8.00 con l’arrivo della baby sitter, che fa poi dormire il bimbo:
    – dalle 10.00 alle 11.00 circa;
    – dalle 13.30 alle 14.45 circa, dovendo la babysitter portare il bimbo da mia mamma (che non può venire a casa mia).
    Questi gli orari di massima dei pasti:
    – colazione alle 8.15;
    – pranzo alle 12.00;
    – merenda alle 16.00;
    – cena alle 19.30 (non riesco prima perchè lavoro) con verdura, formaggio/prosciutto e semolino.
    Dopo cena il bimbo gioca nel box in cucina, mentre io e mio marito ceniamo ed interagiamo con lui quando reclama attenzione.
    Alle 21.15 circa inizio a preparare il bimbo per la nanna: gli cambio il pannolino, gli metto il pigiamino e mi metto sul lettone con lui, a stretto contatto. Da circa due settimane fatica a prendere sonno, nel senso che dopo 3/4 d’ora nel letto con gli occhi chiusi a metà con l’evidente tentativo di addormentarsi (toccandomi e tirandomi i capelli, mio malgrado), lo devo prendere in braccio (come si è sempre fatto, a fasi alterne, io e mio marito, da quando dorme nel lettino e non riesce ad addormentarsi da solo). Ho provato più volte a metterlo nel lettino direttamente, cantandogli e tenendogli la manina, oppure, lasciandolo da solo, ma piange disperato. Cosa posso fare? Grazie!

    RISPOSTA

    Cara Signora,
    bisognerebbe provare a modificare alcuni comportamenti all’addormentamento.
    Dovrebbe scrivermi così le mando un file con alcuni consgili comportamentali.
    Il mio contatto lo trova sul sito http://www.sleepchild.com
    Cari saluti
    Oliviero Bruni

    Oliviero Bruni

    Oliviero Bruni

    DISTURBI DEL SONNO NEI BAMBINI. Responsabile del Centro del sonno all’Università La Sapienza di Roma. Nato nel 1956 a Roma, si è laureato presso Università La Sapienza di Roma e si è specializzato in neuropsichiatria infantile nello stesso ateneo. Dirige l’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma ed è ricercatore confermato alla […]
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